20 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Il deputato M5s condanna il ministro greco che minaccia UE

Brescia: «Kammenos usa i migranti come spauracchio, ma anche UE ha sue colpe»

Il ministro della Difesa greco, Panos Kammenos, minaccia l'Europa: se l'Ue abbandona il Paese nella crisi, la Grecia sommergerà l'Europa di migranti, tra questi vi saranno jihadisti dell'Isis che attaccheranno l'Europa. Per il deputato M5s Giuseppe Brescia, entrambi sarebbero nel torto: l'Europa non è flessibile nei confronti della Grecia e il Paese non dovrebbe rispondere con dichiarazioni simili

ROMA - «Non si dovrebbe scendere su questo piano: una politica seria dovrebbe rimanere nei margini della politica economica, e non certo ricattare l'Europa con dichiarazioni che risultano fuori luogo da tanti altri punti di vista». Giuseppe Brescia, deputato del Movimento 5 Stelle, commenta così, in un'intervista al DiariodelWeb.it, la dichiarazione del ministro della Difesa greco, Pantos Kammenos, che lancia un ultimatum alla Germania in primis e all'Unione europea tutta. Kammenos minaccia l'Ue: nel caso in cui l'Europa non fosse disposta ad aiutare la Grecia, il Paese lascerebbe che tutti i migranti fossero liberi di attraversare le frontiere e arrivare nel nord del continente. E non solo: «Se l’Europa ci abbandona nella crisi, la sommergeremo di migranti, e tanto peggio per Berlino se in mezzo a quella marea umana di milioni di profughi economici si mescoleranno anche jihadisti dello Stato islamico», afferma Kammenos.

UE E GRECIA SBAGLIANO - Secondo il deputato, le dichiarazioni del ministro greco avrebbero oltrepassato ogni limite, non tanto per la minaccia in sé – inesistente – ma, soprattutto, per la valenza di quelle parole: un ministro europeo che utilizza la disgrazia di centinaia di migliaia di persone che soffrono è, senza dubbio, da condannare. «A me sembra che si sia andati su un terreno del tutto errato – commenta Brescia –. Purtroppo lo scontro è arrivato in questi termini e io ritengo che stiano sbagliando da entrambi le parti. Sta sbagliando l'Europa a non aiutare la Grecia, che sta cercando di andare incontro all'Europa: con questo nuovo governo sta tentando di salvare i propri conti, sia migliorando la situazione interna al Paese, che un minimo rispettando i parametri restando all'interno dell'euro. Dall'altra parte – dalla parte della Grecia – è sbagliato usare delle persone come ricatto. Il fatto che questi immigrati vengano utilizzati come spauracchio per l'Europa è un atto sbagliato, secondo il mio punto di vista. Si sarebbe dovuto rispondere all'Europa andando fino in fondo nella battaglia contro l'Euro, come noi stiamo facendo in Italia. Se proprio l'Europa e i tecnici di Bruxelles non riescono ad andare incontro alla Grecia, il Paese dovrebbe andare sino in fondo su quel tema e non mettere in mezzo questioni che non c'entrano assolutamente nulla, soprattutto quando poi si parla di persone, nella maggior parte dei casi, che scappano da guerre e situazioni di certo non piacevoli. Sono dichiarazioni che non avrei mai fatto», afferma il deputato pentastellato.

IL BLUFF DEI JIHADISTI SUI BARCONI - Brescia sottolinea la scarsezza dei contenuti delle affermazioni di Kammenos, che, da tipico uomo politico di destra, utilizza la minaccia jihadista che viaggia sui barconi per intimorire l'Europa. «Non si dovrebbe scendere su questo piano – continua Brescia –: una politica seria dovrebbe rimanere nei margini della politica economica, e non certo ricattare l'Europa con dichiarazioni che risultano fuori luogo da tanti altri punti di vista. Perché, poi, l'insinuazione che tra queste persone vi siano terroristi dell'Isis che entrerebbero in Europa per fare chissà che, questa è una cosa simile che fanno i Salvini di tutta Europa. Non possono che essere condannate quelle dichiarazioni, perché chi si occupa un minimo di queste faccende sa benissimo che ci sono persone che, non solo con l'Isis non hanno nulla a che vedere, ma proprio con l'Islam in generale. Magari scappano proprio da regimi che vogliono imporre determinate cose e professano altre religioni. È comodo, però, fare di tutta l'erba un fascio per spaventare la gente. È una serie di dichiarazioni assolutamente fuori luogo, che, però scaturiscono da un voler tirare troppo la corda da parte dei tecnici di Bruxelles che non riescono ad essere un minimo flessibili con una nazione che versa in una condizione assolutamente disperata. Ci stanno provando, ma non vedo da parte dell'Europa un minimo di disponibilità», spiega il deputato di M5s.

L'ERRORE DELLA CHIUSURA DELLE FRONTIERE - La chiusura delle frontiere, estrema conseguenza del clima che si sta creando negli ultimi tempi, «sarebbe un enorme errore. Io credo che l'Unione europea sia nata proprio per una politica di pace che non può riguardare solo ed esclusivamente i Paesi che fanno parte dell'Unione europea. Dopo la seconda guerra mondiale, per evitare che ci fossero nuovi conflitti tra i Paesi che fanno parte dell'area Europa, ci furono questi accordi internazionali. Ora ci troviamo, a distanza di decine e decine di anni, in una situazione in cui all'interno dell'Europa non vi sono conflitti, ma subito alle frontiere di conflitti ce ne sono. Secondo me, la responsabilità dell'Unione europea dovrebbe essere quella di una comunità di persone che si occupano anche di queste questioni. Stiamo parlando di Paesi subito aldilà del Mediterraneo e quindi non possiamo assolutamente ignorare queste realtà. Dovremmo cercare tutte le strade che, secondo noi, devono essere diplomatiche, assolutamente non interventiste, per cercare di sedare determinate situazioni», continua l'onorevole Brescia.

I CORRIDOI UMANITARI - In conclusione, il deputato del Movimento 5 Stelle, crede che la soluzione per la questione delicata dei migranti esista, ma non stia nella chiusura: «Inoltre aggiungo, a livello personale, che credo che, in determinati casi, quando ci sono centinaia di migliaia di persone che scappano da situazioni gravi, come possono essere guerra e povertà, si possa addirittura pensare che l'Europa debba fare dei corridoi umanitari. Non escludo neanche l'ipotesi – come suggeriva Amnesty International – di andare a prendere queste persone: l'Europa dovrebbe stilare una serie di azioni da compiere nei confronti di queste persone, portarle in Europa, capire quali nazioni possono ospitare queste persone e quante persone possono ospitare e cercare di farle entrare nell'Unione europea in maniera regolare e controllata, anche dal punto di vista sanitario. Una politica che mi pare assolutamente inesistente da parte dell'Unione europea», continua il deputato.