28 agosto 2025
Aggiornato 10:00
Gasparri sfida Renzi sul fisco

«Via per sempre le tasse sulla casa»

Il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, torna ad attaccare il presidente del Consiglio sul fisco. Gasparri lancia la sfida al premier: ha sempre affermato di voler diminuire le tasse, inizi da quelle sulla casa, «Renzi abolisca la TASI», la casa è un bene necessario - precisa Gasparri - non un lusso.

ROMA - Continua l'attrito tra il forzista Maurizio Gasparri e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. In una nota il vicepresidente del Senato lancia una sfida al premier, sostenendo che, se davvero ha intenzione di apportare una sostanziale riduzione delle tasse - come continua ad affermare - dovrebbe iniziare dal diminuire quelle sulla casa.

RENZI, VIA LA TASSA SULLA CASA - Gasparri ricorda nella nota, inoltre, che sabato Forza Italia scenderà in piazza per chiedere al Governo Renzi di tagliare sulle tasse sulla casa, priorità imprescindibile per gli italiani. Afferma, infatti, il vicepresidente del Senato: «Renzi dice che bisogna cambiare atteggiamento verso i cittadini e semplificare il sistema tributario. Bene. Lo sfidiamo immediatamente: si inizi a ridurre le tasse sulla casa. Sabato e domenica Forza Italia sarà in tutte le piazze italiane per dire basta tasse sulla casa. Il passaggio dall'Ici all'Imu e poi alla Tasi, alle quali si aggiunge la Tari, ha creato un gran caos e si è tradotto in un aumento della pressione fiscale»

NECESSARIO ABOLIRE LA PATRIMONIALE - Continua, ancora, il vicepresidente del Senato: «Sulla prima casa la patrimoniale che il governo Renzi sta mantenendo va abolita. La casa è un bene necessario, non un lusso. Faremo le nostre proposte in sede di esame della legge di stabilità per riportare l'imposizione sugli immobili dai 30 miliardi del governo Renzi agli 11 del governo di centrodestra guidato da Berlusconi. Proponiamo quindi di semplificare l'imposizione arrivando a un'unica tassa e di ridurre il valore delle rendite catastali. Scendiamo in piazza con proposte concrete, precise. Sfidiamo Renzi ad accoglierle, se veramente vuole un fisco più giusto ed equo».