La UIL: «Non saremo mai come Landini»
La Fiom di Maurizio Landini "deve sapere che la sua idea di sindacato non la condividiamo e non la condivideremo mai". Così il leader designato della Uil, Carmelo Barbagallo, concludendo il XVI congresso della confederazione.
ROMA - La Fiom di Maurizio Landini «deve sapere che la sua idea di sindacato non la condividiamo e non la condivideremo mai». Così il leader designato della Uil, Carmelo Barbagallo, concludendo il XVI congresso della confederazione. «Non dobbiamo essere noi a cambiare - ha proseguito - devono essere loro a cambiare e a firmare i contratti che noi firmiamo». Barbagallo ha inoltre invitato gli esponenti della Fiom a «smetterla» con attacchi e insulti. «Noi siamo un sindacato tollerante e democratico - ha concluso - trovo imbarazzata la Cgil, verificheremo. Ma non firmerò mai un accordo che non sia rispondente agli interessi che rappresentiamo. Quindi, nessuna preoccupazione».
MEGLIO CON LA UIL - «Meglio con la Cgil o la Cisl? Meglio con la Uil». Così il leader designato della Uil, Carmelo Barbagallo, ha risposto al segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, che ieri al XVI congresso della confederazione di via Lucullo ha ricordato il percorso unitario a due degli ultimi anni. «C'erano tutte le motivazioni per fare lo sciopero generale - ha affermato - a chi dice che l'autunno sarà caldo rispondo che l'estate non se ne è ancora andata. E alla Cisl: non possiamo permetterci di fare mediazioni al ribasso. Sulle pensioni la mediazione al ribasso portò a tre ore di sciopero, che non è servito a niente. Così come non servirà a nulla lo sciopero del 12 dicembre se non lo faremo sulle nostre parole d'ordine: rivendichiamo i diritti per lavoratori e pensionati». Barbagallo ha aggiunto che «non ci siamo spostati prima con la Cisl. Qualcuno mi aveva proposto formalmente un sindacato unico. Ma perché fare un regalo alla Cgil? Avremmo avuto un sindacato unico che non sarebbe servito ai bisogni di questo Paese».
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