Zaia non si fida della quarantena dei militari statunitensi
Il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, torna ad affrontare il tema caldo del virus ebola e lo fa ponendo l'attenzione sui soldati statunitensi sottoposti alla misura di precauzione della quarantena, nell'ospedale militare di Vicenza. Il Governatore avverte: «Ci saranno nuove ispezioni per vedere se sono state rispettate tutte le modalità».
PADOVA - Il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, torna ad affrontare il tema caldo del virus ebola e lo fa ponendo l'attenzione, ancora, sulla presenza dei soldati americani nella base di Vicenza. A Treviso, qualche giorno fa, Zaia parlava del caso degli undici soldati statunitensi che, nella base militare di Vicenza, sono stati sottoposti alla misura cautelare della quarantena, a causa di un possibile contagio. Il presidente della Regione Veneto affermava che il Veneto «non è un lazzaretto, ospitiamo basi militari non centri per l'ebola».
NUOVE ISPEZIONE IN OSPEDALE A VICENZA - Zaia non si dà per vinto e oggi, ha annunciato delle ispezioni all'ospedale di Vicenza, dove è stato ricoverato uno dei militari americani in quarantena perché proveniente da aree colpite dal virus Ebola: «Farò partire da subito una ispezione per vedere se sono state rispettate tutte le modalità». Continua le sue dichiarazioni, il presidente della Regione Veneto e sottolinea l'importanza di constatare il più approfonditamente possibile le situazioni reali in cui vertono i militari USA. Afferma il Governatore: «Voglio verificare fino in fondo se sono stati presi tutti gli accorgimenti possibili ma è la dimostrazione di quello che dicevo: se abbiamo dei militari in quarantena qui e poi se si rompono anche solo una falange vanno curati e portati in ospedale quindi quello che dicevo era vero, era meglio fossero portati in quarantena a casa loro».
IL GOVERNO ABBANDONA IL VENETO - In conclusione, il Governatore veneto pone l'attenzione sull'imprescindibile primarietà della salute dei cittadini della regione che si trova a governare e non manca di attaccare il Governo Renzi che, ancora una volta, ha deciso di non intervenire, lasciando correre su una situazione di estrema delicatezza: «Il rischio, e lo vediamo, è che si entri in un limbo in cui tutto è possibile - ha poi concluso - noi siamo molto preoccupati perché queste quarantene nelle basi americani sinceramente le potevamo evitare. Mi chiedo perché ancora una volta il governo non abbia preso posizione».
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