27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Venti di scissione nel PD

Civati: «Se ce ne andassimo non saremmo in pochi»

Il leader della minoranza PD smentisce l'intenzione di costituire un soggetto politico, ma tiene a precisare che i disertori non sarebbero pochi. Per Guerini e Speranza, da Renzi non ci sarebbe alcuna spinta alla scissione. E il premier conferma

ROMA - «Non so più come ripeterlo: non c'è nessuna volontà da parte mia di costituire un soggetto politico».Però «se il Pd si spacca per irresponsabilità di chi lo guida» ad andarsene non sarà «un pezzo di sinistra radicale di idioti» ma un'area «grandina che non è un atomo. E se si va avanti così si ingrandisce ogni settimana». E' quanto scrive sul suo blog Pippo Civati, esponente della minoranza Pd. «C'è una retorica per la quale o stai con Renzi e voti tutto (anche quello che trovi palesemente sbagliato oppure controproducente oppure inefficace) perché altrimenti sei della sinistraestremaradicaleradicalchicminoritariaperdenteanzisconfitti sta. Però se il Pd si spacca per irresponsabilità di chi lo guida, perché la responsabilità (come il potere) va divisa secondo le proporzioni, non se ne va un pezzo di sinistra radicale di idioti. Vi piacerebbe, dico a chi lo scrive in ogni articolo, ma non è così. Se il Pd si spacca - avverte Civati - sono guai per tutti. E prima di fare provocazioni a ogni passo, a ogni dichiarazione, a ogni intervista, da parte degli uomini del governo, a cominciare dal suo premier (molto ciarliero a mezzo Vespa) consiglierei più cautela. Perché sono loro quelli che rischiano di mettere in discussione un risultato notevole e dividere la sinistra (in questo caso da se stessi)».

GUERINI: "DA RENZI NESSUNA SPINTA ALLA SCISSIONE" - Da Matteo Renzi nessuna spinta alla scissione del Partito democratico. A precisarlo è stato Lorenzo Guerini, vicesegretario democratico, commentando in una intervista concessa al Corriere della Sera la frase pronunciata ieri dal segretario: «La minoranza Pd vada pure con la sinistra radicale, non mi interessa». Per Guerini "è solo una battuta, un richiamo alla responsabilità. Si è nel Pd con le proprie sensibilità, storie e proposte, ma se qualcuno ritiene di dover trovare ogni giorno una ragione per contestare la linea del segretario, tragga le proprie conseguenze».La scissione «sarebbe davvero una ipotesi deleteria per il Pd e non credo - ha aggiunto Guerini - sia un rischio reale. Ci sono tutte le condizioni per stare insieme, come ci chiedono iscritti ed elettori».D'Attorre teme che stiate lavorando a uno statuto di stampo sovietico. «Spesso - ha detto ancora il vicesegretario democratico - si forzano le situazioni per avere qualche titolo sui giornali. Stiamo lavorando alla forma partito. D'Attorre dovrebbe parlare della disciplina sovietica che vigeva quando lui aveva ruoli di direzione del partito».

PER IL PREMIER, LA SCISSIONE SAREBBE RESPINTA DAGLI ISCRITTI - Neppure Matteo Renzi crede a una divisione del suo partito in caso di spaccatura sul Jobs act in Parlamento. La scissione nel Pd? «Credo - ha affermato in una intervista al Tg5 - che non ci sarà e credo che da questo punto di vista chi la minaccia, chi la immagina non si rende conto quanto sarebbe respinta dai volontari delle feste dell'Unità, dai nostri iscritti, dai nostri amministratori. Ecco perché penso che non ci sarà». Roberto Speranza , capogruppo del Pd alla Camera, dichiara che la scissione del Partito democratico «non esiste, smettiamola di evocarla». Speranza ha anche liquidato l'ipotesi della nascita di un nuovo partito della sinistra, con a capo il segretario della Fiom Cgil Maurizio Landini. «Il presente e il futuro della sinistra resta il Pd», ha tagliato corto.