9 dicembre 2024
Aggiornato 14:00
Scontro Alfano-Marina

Marina Militare in disaccordo con Alfano? Prima incertezza, poi chiarimento

E' scontro tra la Marina Militare e il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in relazione alla chiusura dell'operazione umanitaria Mare Nostrum. Per Alfano si tratterebbe di una questione di esigeneze: «Mare Nostrum è nata per una questione di emergenza, ora altre necessità». Intanto la Marina non ci sta: «Continueremo l'operazione».

PALERMO - A margine della cerimonia di consegna a Palermo di 530 beni confiscati, commentando i dubbi espressi dalla Marina Militare riguardo alla chisura dell'operazione Mare Nostrum, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha affermato: «Sono venute fuori della agenzie da parte della Marina Militare che precisano che non c'è nessuna polemica e si va avanti di comune accordo. L'operazione Mare Nostrum ha consentito di salvare decine e decine di migliaia di vite umane. Non tutte, perché oltre 3mila sarebbero ugualmente morte. E' stata un'operazione concepita dopo i 366 morti di Lampedusa, ed è stata concepita a termine»

MARE NOSTRUM ERA OPERAZIONE DI EMERGENZA, ORA ALTRE ESIGENZE «Io ho sempre detto che Mare nostrum non avrebbe fatto il secondo compleanno e non farà il secondo compleanno - ha proseguito Alfano - Mare Nostrum chiude perché era un'operazione di emergenza, e adesso dobbiamo puntare su altre strategie che sono rappresentate in primo luogo dalla collaborazione con Paesi altri, quelle delle rive del nord Africa. Nel frattempo l'Europa deve scendere in mare non con le stesse modalità di Mare Nostrum che sono troppo avanzate dal punto di vista della linea d'intervento della Marina militare, ma con un'opinione di Frontex che presidierà la frontiera di Schengen che è a 30 miglia dalle coste italiane».

LA MARINA NON ASCOLTA ALFANO - Sul Corriere della Sera si legge, oggi, un articolo in cui il corpo militare spiega le ragioni della posizione presa nei confronti del ministro dell'Interno. Il comandante in capo della flotta italiana e quindi responsabile della missione Mare Nostrum nelle acque del Mediterraneo, Filippo Maria Foffi, non ci sta alla decisione presa da Alfano di chiudere l'operazione umanitaria a solo un anno dall'avvio della stessa, e a Bruxelles dichiara: «Andiamo avanti, non abbiamo ricevuto nessun ordine ufficiale e dunque proseguiremo anche quando inizierà Triton, la nuova operazione Frontex nel mar Mediterraneo, per facilitare un passaggio di consegne efficace e senza problemi di sorta»

ALFANO: L'ORDINE ARRIVERÀ - La risposta del primo inquilino del Viminale non tarda e Angelino Alfano si mostra irritato nel far fronte alla situazione spiacevole messa in moto dalla Marina Militare: «L'ordine arriverà non appena il Consiglio dei ministri fisserà i tempi - afferma il ministro dell'Interno-. L'uscita da Mare Nostrum sarà velocissima». L'impaccio generato dallo scontro è palese e anche il ministero della Difesa ne soffre. Anche perché i nove milioni di euro necessari per tenere in vita l'operazione non sono disponibili e - secondo quanto riportato dal Corriere - quella dell'ammiraglio ha tutta l'aria di essere una provocazione. 

L'INCOGNITA SULLE FORZE IN CAMPO ALLA BASE DEL DISSENSO - Il dissenso della Marina Militare per la chiusura prematura della missione sembra, però, non essere un fulmine a ciel sereno. Secondo il corpo militare sarebbe necessario garantire, almeno, in questo momento uno screening sanitario sanitario. Tale proposta sembra non rientrare, però, nei piani prestabiliti, anche se non è stata ancora esclusa del tutto. Forse l'astio dell'ammiraglio e della Marina in generale potrebbe derivare dal ruolo secondario che i militari rivestirebbero nella nuova operazione. «Non ho visto ancora nessun documento ufficiale riguardante Triton - afferma Foffi - soltanto molte bozze di lavoro, quindi non mi sento di commentare sulle forze di lavoro che saranno messe in campo dall'agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell'Unione, ma mi rallegro per quanto ho sentito oggi proprio da un funzionario di Frontex, che ha rassicurato sul fatto che con Triton parteciperanno anche a operazioni di salvataggio di vite in mare»

MARE NOSTRUM CONTINUA AL FIANCO DI FRONTEX - L'ammiraglio evidenzia, poi, l'importanza dell'azione dell'Unione europea che, dopo aver lasciato che l'Italia si occupasse da sola della questione, finalmente partecipa direttamente alle operazioni. E, infine, la sfida al ministro dell'Interno: «Mare Nostrum va avanti esattamente come è cominciata il 18 ottobre dell'anno scorso e collaboreremo con Frontex con tutte le capacità di cui disponiamo. Quando abbiamo cominciato, pensavamo durasse soltanto per un paio di mesi. Poi, con il passare del tempo, nessuno ci ha detto più di smettere. Sicuramente riceveremo ordini a livello politico di interrompere l'operazione, ma al momento tali ordini non sono ancora arrivati».