19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Il M5s attacca il Governatore della Sicilia

Grillo a Crocetta: «La mafia oggi va a braccetto con la finanza»

Un attacco senza tregua. Continuo. I cui strali infuocati sono riservati soprattutto, come sempre, ai mezzi d'informazione, al mondo politico e finanziario, al Governatore della Sicilia e al presidente della Repubblica. A Rosario Crocetta: «Non si capisce cosa sei da nessun punto di vista».

PALERMO - Un attacco senza tregua. Continuo. I cui strali infuocati sono riservati soprattutto, come sempre, ai mezzi d'informazione, al mondo politico e finanziario, e al presidente della Repubblica. Beppe Grillo non si smentisce, e coglie l'occasione dello "Sfiducia day", organizzato a Palermo dal Movimento 5 Stelle contro il presidente della Regione, Rosario Crocetta, per tornare a gridare contro tutto e contro tutti, senza risparmiarsi ancora una volta in riferimenti quantomai "forti" alla mafia, che sempre dalla piazza palermitana, due anni fa, sollevarono tante polemiche.

GRILLO: ANCHE LA MAFIA È STATA CORROTTA DALLA FINANZA - «Io non so come affrontare stasera - ha esordito - perché dipende tutto da quello che dico. Se mi scappa una frase, una parola, questi coyotes dei mezzi d'informazione sono già pronti a smembrare il significato di questa serata. Cercai il titolo per aprire i telegiornali, Grillo è a favore della mafia, le solite cose che dicono quando vengo qua. La mafia è stata corrotta dalla finanza - ha detto Grillo rivolgendosi alla platea radunatasi in piazza del Parlamento - la mafia non metteva bombe nei musei o scioglieva i bambini nell'acido. La mafia aveva una sua morale. Non c'è più niente. E' stata corrotta da dentro, dalla finanza, dai soldi, dalle multinazionali, dagli affari. Cos'è oggi un'associazione a delinquere? Da chi è formata? Da un uomo d'affari. Non c'è quasi nessuna differenza tra uomo d'affari e mafioso. Solo che il mafioso sa che è fuorilegge. L'uomo d'affari si assolve perché è dentro il sistema».

QUOTIAMO PROSTITUZIONE E DROGA IN BORSA - Quindi il leader del Movimento 5 Stelle ha riservato una stoccata al capo dello Stato, che martedì prossimo sarà ascoltato come teste al processo sulla trattativa Stato-mafia. «Hanno impedito a Toto Riina e a Bagarella di andarci vicino, ma per proteggere Riina e Bagarella. V'immaginate già essere il 41bis, trovarsi anche un Napolitano bis...». Davanti alle centinaia di persone accorse davanti alla sede dell'Ars, il comico genovese ha poi osservato come a suo dire «la mafia è emigrata da qua. C'è rimasto poco - ha detto - qualche pizzo, qualche sparatoria da picciotti. Oggi la mafia fa i grandi lavori. Visto che nel Pil ci mettono anche prostituzione e droga, voglio che la mafia si quoti in borsa. E vuoi vedere che se investi ci guadagni anche».

L'ATTACCO A CROCETTA - Nel suo intervento, durato poco meno di un'ora, Grillo ha anche il tempo di attaccare il Jobs Act del governo Renzi. «Con il Jobs Act aumenta l'occupazione, ma le ore lavorate restano le stesse. E' un'idea tedesca applicata dalla Germania nel 2003. E la Germania dal 2003 non è cresciuta. Anzi, adesso è in negativo. Il loro Jobs Act è fallito, e lo vogliono rifilare a noi. Quando non più svalutare la tua moneta svaluti i salari, e quindi la vita delle persone». Infine, prima di congedarsi dalla platea, Grillo trova l'occasione per l'attacco, personale e politico, al presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, colpevole di aver proseguito sulla stessa lunghezza d'onda dei suoi predecessori Cuffaro e Lombardo. Così, dopo aver elencato alcuni dati drammatici relativi alla disoccupazione sull'isola, all'insufficienza di investimenti e alla deficitaria concertazione dei fondi europei, la frecciata finale: «Crocetta non si capisce cosa sia, da nessun punto di vista. Non voglio entrare in particolari nauseabondi. Voglio solo capire. Abbiamo le firme, mettiamo le firme. In Sicilia siete sempre stati un bacino di voti. Ma io a questo punto il voto lo metterei all'asta per scaricarlo dalle tasse».