25 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Dopo il voto di fiducia

Renzi: minoranze sempre più minoranze

E' ottimista Matteo Renzi. «Noi non molliamo«, dice dopo la fiducia «e con determinazione stiamo portando a casa tutti gli obiettivi. Possono anche contestarci«, ha aggiunto riferendosi alla bagarre svoltati in Senato, «ma noi questo paese lo stiamo cambiando in meglio facendo l'unica cosa che conta: restituire posti di lavoro«.

ROMA - E' ottimista Matteo Renzi. «Noi non molliamo», dice dopo la fiducia «e con determinazione stiamo portando a casa tutti gli obiettivi. Possono anche contestarci", ha aggiunto riferendosi alla bagarre svoltati in Senato, «ma noi questo paese lo stiamo cambiando in meglio facendo l'unica cosa che conta: restituire posti di lavoro».

RENZI: PASSO DOPO PASSO CAMBIO L'ITALIA - «Molto bene ieri sul Jobs act. Adesso decisi e determinati su semplificazione fisco #passodopopasso #italiariparte», scrive su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi. «Mi sembra che tra i senatori il sostegno stia crescendo, anche in Senato. Il margine è molto forte». Così si esprime il presidente del Consiglio Matteo Renzi arrivando al Nazareno per la riunione della segreteria del Pd, rispondendo ai cronisti che gli chiedono un commento sulla fiducia al Jobs act.

DOPO LA FIDUCIA - E' arrivato il sì alla fiducia dalla minoranza del Pd. In un documento firmato da 25 senatori e 9 deputati, i parlamentari del Pd più critici rispetto al Jobs Act hanno deciso di stare dalla parte del governo, ma sottolineano: "Alcuni passi sono stati compiuti, ma non è abbastanza". Anche Pippo Civati rincara la dose: "Al Senato c'è casino e aria di disagio",  aggiungendo che "qualcuno potrebbe anche dimettersi da Palazzo Madama".  Le dimissioni, infatti, sono arrivate subito dopo. Tempestive e taglienti. Sono quelle del senatore dem Walter Tocci, fortemente critico verso il Jobs Act.