Mogherini: «Decine di migliaia di sfollati pronti a lasciare la Libia»
Il Ministro degli Esteri: «La Libia attraversa il momento più difficile dalla rivoluzione a oggi ed è come sempre la popolazione a pagare il prezzo più alto. Il futuro di un Paese ricco di risorse umane e materiali rischia così di essere distrutto».
ROMA - Il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha rinnovato alle parti in conflitto in Libia e all'intera comunità internazionale un appello a trovare al più presto una soluzione condivisa per mettere fine alle violenze e ricostruire il Paese con istituzioni democratiche.
«La Libia attraversa il momento più difficile dalla rivoluzione a oggi ed è come sempre la popolazione a pagare il prezzo più alto», ha detto il ministro. «Decine di migliaia sono gli sfollati mentre molti cittadini e stranieri stanno lasciando la Libia. Il futuro di un Paese ricco di risorse umane e materiali rischia così di essere distrutto», ha sottolineato, «non si può non condannare le violenze che nelle ultime settimane hanno coinvolto le aree residenziali e non, infrastrutture e impianti di energia elettrica e idrici, e che hanno visto l'impiego di armi pesanti e bombardamenti aerei».
«Una profonda amicizia e vicinanza, non solo geografica, ci lega al popolo libico. L'ambasciata d'Italia rimane aperta per sostenere, tra le altre cose, la nostra comunità in queste circostanze drammatiche», ha ricordato Mogherini.
SERVE UNA SOLUZIONE NEGOZIATA - «Nonostante i gravissimi scontri a Tripoli e a Bengasi, e il clima di violenza, odio e sfiducia sempre più forti - riporta la nota della Farnesina - credo che il popolo libico e tutti i suoi rappresentanti debbano trovare il coraggio politico di mettere fine a un conflitto in cui saranno tutti a pagare, con la disponibilità alla ripresa del dialogo per una soluzione negoziata. È ancora possibile per i libici salvare un futuro oggi minacciato, ma temo che non lo sia per molto. Per questo occorre che tutti i paesi che come l'Italia hanno a cuore la sorte della Libia lavorino insieme, e con lo stesso coraggio, per favorire il cessate il fuoco e promuovere un processo politico che non escluda nessuno. Sono in contatto con gli alleati e nelle prossime ore avrò un nuovo giro di telefonate con i miei colleghi dei Paesi del gruppo degli amici della Libia, anche in vista della riunione di domani (oggi, ndr) al Cairo dei paesi vicini e della discussione che si terrà nei prossimi giorni alle Nazioni Unite», ha preannunciato Mogherini.
- 07/05/2020 Libia, il Premier Sarraj discute il rilancio dei negoziati dopo lo stallo dell'offensiva
- 20/04/2020 Libia, il Covid-19 non ferma gli scontri. Haftar in difficoltà
- 18/02/2020 Libia, la soddisfazione di Luigi Di Maio: «Nuova missione navale, l'Ue ora ascolta l'Italia»
- 17/02/2020 Sarraj: «La chiusura dei siti petroliferi porterà a una catastrofe che colpirà tutti»