29 marzo 2024
Aggiornato 00:30
Politiche europee

Mogherini: L'UE apra ai Balcani

Il Ministro degli Esteri a Tirana: L'Italia è fermamente convinta della necessità di «procedere rapidamente all'allargamento dell'Unione europea ai Balcani» occidentali e l'Albania rappresenta un «eccellente esempio di determinazione nella volontà di riformare il proprio Paese» per completare il processo di adesione all'UE.

TIRANA - L'Italia è fermamente convinta della necessità di «procedere rapidamente all'allargamento dell'Unione europea ai Balcani» occidentali e l'Albania rappresenta un «eccellente esempio di determinazione nella volontà di riformare il proprio Paese» per completare il processo di adesione all'Ue. Non usa mezzi termini Federica Mogherini al suo arrivo a Tirana, dopo l'incontro con l'omologo Ditmir Bushati, al termine di una mattinata di incontri in Macedonia. Un Paese, quest'ultimo, che ambisce ad entrare in Europa ma su cui pesa il veto imposto dalla Grecia, che si oppone strenuamente all'adozione da parte di Skopje del nome di Repubblica di Macedonia.

Nel giorno della nascita a Roma del figlio del primo ministro albanese Edi Rama, che ha dovuto annullare il suo incontro con la Mogherini in occasione del lieto evento, la titolare della Farnesina ha ricordato il «grandissimo risultato» ottenuto da Tirana a cui, il 26 e 27 giugno scorso, è stato riconosciuto lo status di candidato all'Ue. «L'Italia», ha detto il ministro, «è sempre stata particolarmente convinta della necessità di questo risultato e ha fatto tutto il possibile per questo riconoscimento. Mi auguro che ora si possa passare alla fase successiva», quella dell'apertura del negoziato sull'adesione, «in tempi più che ragionevoli».

D'altra parte, la strada non è tutta in discesa. Concedendo all'Albania lo status di Paese candidato, il Consiglio europeo ha fatto anche una serie di raccomandazioni a Tirana affinché si impegni nelle riforme della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, nella lotta alla corruzione e al crimine e nella riduzione della pressione migratoria. Insomma, se questo primo risultato è stato «frutto dell'impegno chiaro e determinato del governo Rama per le riforme», allora questo stesso impegno dovrà essere la "stella polare" dell'esecutivo albanese anche nei prossimi mesi.

Ulteriori, decisi, progressi andranno fatti, in particolare, su alcuni temi chiave: depoliticizzazione e professionalizzazione della pubblica amministrazione, rafforzamento dell'indipendenza, efficienza e trasparenza delle istituzioni giudiziarie, adozione di misure efficaci per la protezione dei diritti umani e del diritto di proprietà. «Bisognerà fare passi in avanti molto concreti anche in futuro», ha confermato Federica Mogherini, anche nei suoi incontri successivi con il presidente del Parlamento Ilir Meta e il capo dello Stato Bujar Nishani, ricordando inoltre «l'importanza dell'Albania anche per la stabilità e la sicurezza della regione» balcanica.

Gli stessi «passi avanti» che dovrà compiere la Macedonia se vorrà portare a compimento il suo processo di avvicinamento all'Unione europea. Un cammino non facile, sui cui pesa la questione «cruciale» del nome. Proprio in questi giorni è in corso un negoziato sotto egida dell'Onu e con la mediazione statunitense, per cercare un'alternativa a 'Repubblica di Macedonia', che Atene non accetta. Da cinque anni, la Commissione Ue ha raccomandato l'apertura del negoziato di adesione del Paese all'Unione europea, una raccomandazione mai diventata operativa proprio per l'opposizione della Grecia. Una situazione analoga a quella in corso per l'adesione alla Nato. «L'Italia», ha detto Federica Mogherini, «è pronta ad assistere Skopje negli sforzi che saranno fatti nei prossimi mesi».