Famiglia cristiana bacchetta Renzi
Il direttore don Antonio Sciortino: «Sulla famiglia anche questo governo stenta a dare risposte concrete. Nonostante le belle parole, che accrescono semmai l'amarezza di tanti genitori».
ROMA - «Sulla famiglia anche questo governo stenta a dare risposte concrete. Nonostante le belle parole, che accrescono semmai l'amarezza di tanti genitori. Non basta a tacitare le famiglie qualche sporadico e improvvisato provvedimento. Che sa tanto di promozione governativa, più che di vera soluzione della grave situazione in cui versano le famiglie, soprattutto con figli». Così il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, risponde a una lettrice, madre di tre figli, autrice di una lettera a Matteo Renzi pubblicata sul settimanale dei paolini.
QUANDO DECISIONISMO SU FAMIGLIA? - «La velocità che Renzi mette in altri contesti, con piglio decisionista, sarebbe auspicabile anche a sostegno delle famiglie. Eppure, il suo principale collaboratore, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, sa quanto costa crescere dei figli, avendone ben nove!», scrive don Sciotino. «La famiglia è sempre stata la cenerentola della politica. Non è una novità. Si dice sempre che ci si dedicherà ad essa dopo aver sistemato altre urgenze, come se vivere, o meglio sopravvivere, non fosse altrettanto urgente. Tanta trascuratezza, forse, si giustifica per il fatto che nessuno protesta. le famiglie hanno pazienza, sono abituate a tirare la cinghia e ad andare avanti lo stesso. Ma non era questo che ci si aspettava dal nuovo governo Renzi. Il giovane presidente del Consiglio dovrebbe sapere che il futuro sono i figli, visto che si mostra preoccupato per quello dei suoi, cui vuole lasciare un paese migliore».
LA LETTRICE E GLI 80 EURO - «Carissimo Matteo Renzi - scrive la lettrice di Famiglia cristiana - sono una mamma e ho deciso di cogliere l'invito che hai rivolto agli italiani di farti proposte, sottoporti dubbi o eventuali critiche al tuo operato e alle scelte del tuo governo». Nello specifico, «anch'io, come tante mamme italiane, ho salutato con un plauso lo stanziamento dei 'famosi 80 euro'. Però, li ho letteralmente 'salutati', nel senso che nella mia busta paga (sono un'insegnante presso una scuola secondaria) non c'erano proprio! Nella busta paga di una coppia di miei amici, che hanno due figli, ce n'erano 80 per ciascuno. In quella di un mio conoscente 'single' c'erano 80 euro solo per lui. Già, dimenticavo che con il mio stipendio io sforo il tetto dei 25 mila euro e nulla importa se il mio nucleo familiare è composto da quattro persone e lavora solo la mamma! Ma quand'è che penserete al 'Fattore Famiglia', alle famiglie reali e non solo ai numeri sulla carta?».
SEQUESTRO BENI A CHI RUBA IN PA - Per il direttore di Famiglia cristiana, il rimando al prossimo anno dell'allargamento del bonus degli 80 euro per le famiglie monoreddito più numerose è un esempio di «dimenticanza» e una «profonda ingiustizia», tanto più «quando si dilapidano in corruzione centinaia di milioni di soldi pubblici»: «A chi ruba nella pubblica amministrazione andrebbero sequestrati i beni - conclude Sciortino citando il caso del Mose - come si fa per la malavita organizzata. Assegnandoli, magari, alle famiglie numerose, come risarcimento».
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