Mogherini: su migranti serve una «risposta europea che funzioni»
Il ministro degli Esteri: «Noi in quanto governo italiano stiamo lavorando per trovare vie concrete per condividere queste responsabilità, non ho detto confini, ma responsabilità»
ROMA - Mentre non si fermano gli sbarchi di migranti sulle coste del Mediterraneo e l'Italia guida il semestre di turno europeo, il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha affermato che il governo italiano «sta lavorando per trovare vie concrete», già a cominciare dal prossimo Consiglio europeo di fine giugno, e che è necessaria una «risposta europea che funzioni».
RISPOSTA UE CHE FUNZIONI - «Noi in quanto governo italiano stiamo lavorando per trovare vie concrete - ha dichiarato la titolare della Farnesina in inglese in conferenza stampa congiunta con il ministro ceco Lubomir Zaoralek - per condividere queste responsabilità, non ho detto confini, ma responsabilità». Mogherini ha ricordato che c'è «un aumento della consapevolezza in Europa e a livello internazionale (vedi appello Onu ad aiutare l'Italia, ndr) sul fatto che questo non è un problema italiano, non è un problema dell'Europa del sud, e per questo serve una risposta europea che funzioni».
STABILIZZARE PAESI ORIGINE - «Dobbiamo rielaborare un altro modo di salvare la gente in mare, di accogliere i rifugiati, dobbiamo lavorare per la stabilizzare dei Paesi d'origine, la composizione dei flussi è cambiata: ora sono più richiedenti asilo», ha ricordato Mogherini, ribadendo che la questione va portata nei consigli europei.
IL CASO LIBIA - Per contrastare l'ondata di migrazioni, il capo della diplomazia italiana ha auspicato inoltre un governo stabile e riconosciuto in Libia, dove il 25 giugno si andrà alle urne per il rinnovo del parlamento: «Abbiamo bisogno di lavorare con le autorità libiche, dopo le elezioni, per il controllo del territorio e dei confini, non solo quelli via mare, ma anche quelli territoriali, che sono forse una fonte di preoccupazione maggiore».