28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Governo Renzi

Padoan: «In questo momento escludo una manovra correttiva»

Il ministro dell'Economia: «I capitoli sono tanti e troveremo le soluzioni per reperire le risorse necessarie. Se mi chiede se sono preoccupato, le dico che ci sono preoccupazioni tutti i giorni. In quanto ai tagli di spesa sono convinto che abbiamo il tempo per far decollare la spending review»

ROMA – Non c'è solo il bonus in busta paga per i redditi fino a mille 500 euro nei progetti del governo. L'esecutivo è impegnato a reperire le risorse per finanziare la Cassa integrazione (per un miliardo), per le missioni internazionali e l'eventuale estensione del bonus di 80 euro al mese anche agli incapienti. Tutte misure che incideranno sul bilancio dello Stato, ma per le quali il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, esclude una manovra correttiva.

ESCLUDO MANOVRA CORRETTIVA - In una intervista al Sole 24 Ore, il ministro spiega: «I capitoli sono tanti e troveremo le soluzioni per reperire le risorse necessarie. Se mi chiede se sono preoccupato, le dico che ci sono preoccupazioni tutti i giorni ma in questo momento escludo una manovra correttiva». Quanto alle coperture per rendere strutturale il bonus dal 2015 Padoan aggiunge che «per il 2015 non le abbiamo scritte come coperture di una manovra con forza di legge. Sull'evasione siamo stati molto prudenti, inserendo come copertura solo il recupero già contabilizzato. Cioè 300 milioni per il 2014. Quella dei 3 miliardi per l'anno successivo è solo una stima, che però tiene conto dell'attuazione della delega fiscale che può portare ottimi risultati. In quanto ai tagli di spesa sono convinto che abbiamo il tempo per far decollare la spending review, anche in considerazione dei miglioramenti che ci saranno sul fronte della crescita».

80 EURO NON SONO CAMPAGNA ELETTORALE - Intervenuto poi a Radio Anch'io su Radio 1, il titolare del Tesoro spiega che estendere il bonus di 80 euro a una fascia più ampia come i pensionati «sarebbe costato troppo e non sarebbe stato credibile. L'importante è che aumenti la fiducia cioè che le famiglie siano disposte a spendere», gli 80 euro in più. Padoan replica anche all'accusa di fare propaganda elettorale con il bonus: «Siamo in campagna elettorale e mi pare ovvio che chi non è dalla parte del governo spari contro il governo. Non sono un politico ma queste cose le capisco. Il punto essenziale di questa operazione non è solo trovare risorse per rendere credibili gli abbattimenti di imposte ma i meccanismi di spesa: i margini di intervento sono sostanziali».

DA BANCHE CONTRIBUTO IMPORTANTE - Quanto al contributo che banche e assicurazioni sono chiamate a fornire, con un aumento dell'imposizione fiscale, Padoan sottolinea al Sole 24 ore: «Siamo consapevoli che le banche forniranno un contributo importante, ma siamo anche convinti che non per questo faranno mancare il credito in questa fase delicata».

DARANNO CREDITO - Sempre da Radio Anch'io il titolare dell'Economia spiega che la «rivalutazione (delle quote di Bankitalia, ndr) è stata fatta in precedenza e è opportuna visto il distacco tra valori mercato e di libro. Questa operazione sulla rivalutazione della tassazione lascia alle banche in sede patrimoniale un po' meno di quanto era previsto. Sono convinto che le banche faranno il loro lavoro che quello di dare credito all'economia perché se l'economia riprende anche banche ne beneficiano».

SITUAZIONE FINANZIARIA ITALIA SOLIDA - Padoan poi si si fa ottimista, dicendo che il bicchiere non solo è «mezzo pieno e noi pensiamo di riempirlo mano a mano che le misure si rafforzano e diventano permanenti. La situazione finanziaria del nostro Paese è solida». Per il ministro «l'obiettivo del governo è completare il consolidamento fiscale che in Italia è molto più avanti che in altri Paesi».

RIFORMA POLETTI POSITIVA - Infine il ministro promuove la riforma del lavoro proposta dal ministro Poletti. Per Padoan avrà effetti positivi sull'occupazione: «Le condizioni recessive sono peggiorate. C'è purtroppo una ripresa fragile ma positiva ma stenta a tradursi in più occupazione. La riforma Poletti accelera il beneficio in termini di occupazione della ripresa che si sta consolidando».