7 dicembre 2023
Aggiornato 11:00
La crisi siriana

Armi chimiche: Bonino, da Damasco ritardo inaccettabile

Lo ha spiegato il ministro degli Esteri Emma Bonino a margine dei suoi incontri di oggi a Beirut con la leadership libanese. Washington: «Il Ministro degli Esteri dell'Iran non ha autorità per parlare di Siria»

BEIRUT - Il trasbordo via terra da Homs a Latakia degli agenti chimici siriani da trasferire al porto di Gioia Tauro per il loro trasbordo sulla nave americana Cape Ray «avviene con il contagocce» e «lo stesso consiglio esecutivo dell'Opac ha reso molto chiaro il 30 gennaio che questo ritardo non è più accettabile». Lo ha spiegato il ministro degli Esteri Emma Bonino a margine dei suoi incontri di oggi a Beirut con la leadership libanese.
«Adesso mi sembra ci siano dichiarazioni sull'impegno ad accelerare il trasbordo, anche per le navi danesi e norvegesi bloccate a Cipro a fare la spola per caricare solo uno o due container per volta. Anzi, c'è una certa irritazione, perché tutto questo costa», ha commentato la titolare della Farnesina. «Andando avanti così non finiamo più. Non bisogna frapporre ostacoli veri o presunti che siano», ha concluso il ministro.

KERRY: L'IRAN NON HA L'AUTORITÀ PER PARLARE DI SIRIA - Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha ammesso di non avere «alcuna autorità» per discutere della guerra in Siria durante un incontro con il segretario di Stato Usa, John Kerry. Lo ha riferito il portavoce del Dipartimento di Stato, Jen Psaki, riferendo del colloquio di domenica scorsa tra Kerry e Zarif a margine della conferenza sulla sicurezza di Monaco.
Durante l'incontro, ha raccontato il portavoce, Kerry ha espresso «le sue preoccupazioni e le preoccupazioni degli Stati Uniti per i tempi della rimozione delle armi chimiche in Siria, per la situazione umanitaria sul terreno, sottolineando la necessità di arrivare a un organismo di governo transitorio». Ma «il ministro Zarif ha chiarito che non aveva l'autorità di discutere o negoziare sulla Siria, così... l'incontro si è concentrato sul nucleare».
Secondo alcuni analisti il dossier siriano sarebbe nelle mani dei Guardiani della rivoluzione, che rispondono direttamente alla guida suprema, l'ayatollah Ali Khamenei.