28 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Politica estera | Crisi marò

Compromesso sui Marò, il Governo indiano pronto a rinunciare alla pena di morte

Una proposta di compromesso del procuratore generale. Fonti citate dal quotidiano «The Indian Express» parlano della possibilità di un'esclusione della clausola che nella legge antiterrorismo indiano contempla la pena di morte. Intanto prosegue il pressing internazionale

ROMA - Un giorno dopo il nuovo rinvio di una settimane della decisione della Corte Suprema indiana sul caso dei due militari italiani Girone e La Torre accusati di omicidio in India, fonti citate dal quotidiano «The Indian Express» parlano della possibilità di un'esclusione della clausola che nella legge antiterrorismo indiano contempla la pena di morte.

IL COMPROMESSO - La soluzione di compromesso sarebbe stata proposta dal procuratore generale Goolam E Vahanvati. Il procuratore avrebbe ipotizzato che i due militari italiani pur processati ai termini della legge antiterorrismo - Suppression of Unlawful Acts against Safety of Maritime Navigation Act (SUA) on Tuesday suggested a way out - non incorrano nella specifica clausola che prevede la pena di morte. Resta da appurare la fattibilità tecnico-giuridico di un simile éscamotage.
La soluzione di compromesso consentirebbe di trovare una via di mezzo tra le contrapposte posizioni del ministero degli esteri indiano, contrario al ricorso al SUA e quello degli interni, invece favorevole.

PROSEGUE PRESSING INTERNAZIONALE - Le Commissioni Esteri e difesa della Camera si sono riunite oggi per la trattazione degli esiti della missione che la delegazione parlamentare, composta da tutti i gruppi e guidata dai presidenti delle Commissioni esteri e difesa di Camera e Senato, ha svolto a Delhi, dal 27 al 28 gennaio 2014, per manifestare la solidarietà unitaria del Parlamento e del Paese ai due fucilieri di marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India a seguito dell'incidente occorso in acque internazionali, il 15 febbraio, 2012 nell'ambito del servizio di sorveglianza anti-pirateria della nave Enrica Lexie.
Nell'ambito di una riflessione volta ad individuare ulteriori iniziative di diplomazia parlamentare, utili ad assicurare continuità all'azione politico-istituzionale finora posta in essere sulla questione dei due marò, nel corso della seduta sono state individuate le prossime tappe di tale percorso, a partire da una nuova riunione degli uffici di presidenza delle Commissioni esteri e difesa della Camera, da tenere martedì 11 febbraio, nel giorno successivo al previsto pronunciamento delle autorità indiane.
I presidenti delle due commissioni, Fabrizio Cicchitto ed Elio Vito, provvederanno, inoltre, a sensibilizzare con una lettera i presidenti delle omologhe Commissioni dei Parlamenti degli Stati membri dell'Unione europea e del Parlamento europeo in vista della Conferenza per il controllo parlamentare sulla politica estera e di difesa comune dell'Ue, che si terrà sotto la presidenza greca e che il 21 febbraio si riunirà in una sede preparatoria.
E' stato, infine, prospettato un incontro con i familiari di Massimiliano Girone e Salvatore Latorre da tenere presso le due Commissioni della Camera il prossimo 19 febbraio, a due anni esatti dall'arresto dei due fucilieri.