20 agosto 2025
Aggiornato 09:00
Riforme | Ddl anticorruzione

Corruzione: Giampaolino, non agire ci costa 60 miliardi

Nuovo monito dal Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino al Parlamento per una rapida approvazione delle norme anticorruzione contenute nel ddl dek Governo, dalla prossima settimana nuovamente all'esame del Senato. Il Premier Monti: Per la fine della Legislatura l'Italia avrà una legge forte

ROMA - Nuovo monito dal Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino al Parlamento per una rapida approvazione delle norme anticorruzione contenute nel ddl dek Governo, dalla prossima settimana nuovamente all'esame del Senato.

METTE FUORI GIOCO LE AZIENDE ONESTE - «E' un primo buon approccio alla materia: contiene misure volte ad affrontare in modo organico il fenomeno della corruzione nella p.a.», ha detto Giampaolino sul ddl in una intervista a La Repubblica. Ed «è senza dubbio necessario - ha sottolineato - che diventi legge sia per la necessità degli adempimenti agli obblighi comunitari e internazionali assunti dall'Italia e risalenti ad oltre dieci anni fa, sia per gli effetti di prevenzione e repressione che avrebbe sui pubblici apparati». Perchè il danno che la corruzione produce al sistema Paese, secondo Giampaolino, va anche «oltre» i 60 miliardi di euro calcolati della Corte dei Conti, perchè «bisognerebbe calcolare anche tutte le opportunità di crescita che il nostro Paese sta perdendo» a causa della penetrazione della corruzione che «mette fuori gioco le aziende oneste».

ITER PARLAMENTARE PIUTTOSTO LUNGO - «Non mi sento di esprimere giudizi - ha detto ancora il Presidente della Corte dei Conti - sulla durata dei lavori parlamentari che richiederebbe valutazioni di comportamenti politici» ma «è certo che il ddl ha avuto un iter parlamentare piuttosto lungo che sin dall'inizio avrebbe potuto essere di maggiore respiro». Quanto al freno posto finora dal Pdl ad un'approvazione del ddl anticorruzione prima del disco verde anche sulla responsabilità civile delle toghe e alle nuove norme sulle intercettazioni, «è un problema - si è chiamato fuori Giampaolino - di politica legislativa da rimettere alle parti politiche. Tutte e tre le problematiche attengono a beni primari delle pubbliche amministrazioni, dei cittadini e del modo di funzionamento della giustizia».

MONTI: L'ITALIA AVRÀ UNA LEGGE FORTE - L'Italia avrà una «legge forte contro la corruzione entro la fine della legislatura». Lo ha assicurato il premier Mario Monti in una intervista televisiva a margine del workshop Ambrosetti. «Prima della fine della legislatura - ha detto Monti - avremo una legge forte contro la corruzione».

SEVERINO: RAGIONARE SENZA POLEMICHE - Il governo insisterà per portare avanti il ddl anti-corruzione. Lo ha assicurato il ministro della Giustizia, Paola Severino, secondo cui «la norma che è in Parlamento, è calendarizzata e quindi naturalmente insisteremo perché venga portata avanti».
«Credo si possa ragionare senza polemiche - ha aggiunto la Severino a margine del workshop Ambrosetti - e cercando di andare avanti».

VIETTI: ADOTTARE TUTTE LE MISURE - «Bisogna adottare tutte le misure contro la corruzione». Lo ha detto il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, parlando alla festa dell'Udc a Chianciano Terme «Un sistema in cui c'è corruzione - ha aggiunto - non funziona, la competizione non è trasparente. Un sistema così premia chi bara».
«La legalità - ha sottolineato Vietti - non è solo un problema etico, è anche un valore economico, un sistema in cui c'è legalità è un sistema che attrae investimenti. Per questo il governo Monti ha fatto bene a mettere nel pacchetto di riforme anche la giustizia».