Monti post 2013? Nel Governo c'è chi ci spera
Tra i componenti dell'Esecutivo, più di uno non disdegnerebbe affatto l'ipotesi che il premier fosse ancora in sella dopo le prossime elezioni. Tra questi anche ministri che con Monti di questo hanno parlato di un simile prospettiva: «Potrebbe fare Cincinnato»
ROMA - La smentita nero su bianco non è arrivata, «non c'era nulla di preciso da smentire», ma dallo staff di Mario Monti i retroscena apparsi oggi su alcuni quotidiani vengono bollati come «illazioni», «allusioni», «metodi scorretti» e l'ipotesi di un Monti premier anche dopo il 2013 respinta. Ma nel governo non tutti la pensano così.
CLIMA CAMBIATO - Perchè tra i componenti dell'Esecutivo, più di uno non disdegnerebbe affatto l'ipotesi che il premier fosse ancora in sella dopo le prossime elezioni. Tra questi anche ministri che con Monti di questo hanno parlato nelle settimane e nei mesi scorsi, di un simile prospettiva: ricevendo però un diniego. Tuttavia, nel governo si riconosce che «il clima rispetto anche a pochi giorni fa, è decisamente cambiato: abbiamo passato una fase in cui c'era il rischio di non riuscire a terminare la legislatura. Ma ora, con il negoziato europeo avviato sulla buona strada, con la spending review incardinata in Senato, anche tra i ministri si respira un'aria diversa e più euforica».
DIFFICILMENTE FARÀ CAMPAGNA ELETTORALE - Di sicuro, spiega un ministro, in ogni caso «Monti difficilmente farà campagna elettorale». E la frase riportata oggi da alcuni quotidiani, fa più pensare ad una disponibilità ad essere di nuovo chiamato in causa dopo il voto. E il paragone storico che viene affacciato è quello con Lucio Quinzio Cincinnato, per due volte chiamato alla 'dittatura' nei momenti più duri per Roma. Con un paragone più attuale, qualcuno richiama invece il nome di Carlo Azeglio Ciampi: prima presidente del Consiglio tecnico, poi ministro dell'Economia in un governo politico, quello di Romano Prodi. Anche se con una soluzione di continuità.
COSA SUCCEDERÀ DOPO I TECNICI - Insomma, il ruolo che qualche collega di governo prevede per il premier è quello di 'riserva della Repubblica', da chiamare in campo in caso di bisogno. Perchè lo stesso Monti, nei suoi interventi, fa spesso presente che la domanda più ricorrente che gli viene rivolta nei consessi internazionali è «cosa succederà dopo i tecnici». Una domanda cui Monti ha sempre risposto richiamando le riforme istituzionali che i partiti si sono impegnati a fare in questa fase di tregua. Riforme che però sono ancora ferme al palo. E di sicuro, la legge elettorale che forse vedrà la luce nei prossimi mesi, avrà un ruolo decisivo anche nel disegnare il futuro di Monti. Dal suo staff ribadiscono che per il Professore l'orizzonte resta sempre e solo quello del 2013. Ma del resto, fa notare un membro del governo, «anche se avesse idee diverse, non potrebbe ancora dirlo». Non tutti però la pensano così nel governo: «Ci sono alcuni colleghi che pensano a un loro impegno, non è detto che a loro faccia piacere...».
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