25 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Il Colle a tutto campo

Napolitano richiama i partiti della «strana maggioranza»

Il Presidente della Repubblica: Fare riforme utili prima del voto della primavera 2013. Bene mandato forte a Monti da oggi impegnato in un difficilissimo Consiglio UE. Presto nuova legge elettorale

ROMA - Un richiamo a tutto campo quello di Giorgio Napolitano ai partiti della maggioranza, sulla data del voto, primavera del 2013, sulle riforme possibili e sulle tensioni eccessive degli ultimi giorni. Un richiamo accompagnato però dall'apprezzamento per il gesto di responsabilità mostrato ieri in Parlamento sulle mozioni europee che hanno consegnato un mandato forte a Mario Monti, da oggi impegnato in un difficilissimo Consiglio Ue a Bruxelles.

Allarme per il clima degli ultimi giorni - Dopo giorni di silenzio e di preoccupazione per la trattativa in corso tra i capi di governo dell'eurozona per salvare l'euro e il progetto stesso dell'Unione, il Presidente della Repubblica ha deciso di intervenire con una nota, in cui si rivolge alle principali forze politiche, in cui manifesta attenzione e allarme per il clima degli ultimi giorni: «E' preoccupante che si vadano acuendo motivi di conflittualità e di polemica politica tra le forze sul cui sostegno poggia l'attuale governo», ha scritto legando queste «tensioni» alla «prospettiva delle elezioni per il rinnovo - nell'aprile del 2013 - della Camera e del Senato». Un richiamo, forse non casuale, sulla data della scadenza naturale della legislatura soprattutto dopo le 'minacce' e i timori di elezioni anticipate espresse in varie forme dai tre partiti della strana maggioranza.

Delimitare il campo delle riforme a quelle utili - Alla scadenza della legislatura Napolitano lega il tema delle riforme costituzionali dopo che ieri l'Aula del Senato ha visto disintegrarsi l'intesa siglata dai tre leader, Alfano, Bersani e Casini, con l'ok dell'Aula del Senato grazie ai voti del Pdl alla proposta leghista di Senato federale, con «una strettissima maggioranza», 156 i sì, 136 i no. L'emendamento, sottolinea il Capo dello Stato, è «estraneo alla larga intesa raggiunta e presentata il 1° giugno dal Presidente della I Commissione, sen. Vizzini». Di qui l'osservazione che occorra delimitare il campo delle riforme a quelle utili, effettivamente realizzabili e necessarie, come la riforma elettorale: «Pur legittime proposte di più radicale revisione costituzionale richiedono una ponderazione e un confronto di certo non immaginabili in questo periodo e clima di fine legislatura - osserva Napolitano -. Auspico perciò vivamente che si giunga ad una conclusione positiva sul già concordato progetto di più circoscritte modifiche costituzionali, e che ad esso si congiunga un accordo, da portare all'approvazione del Parlamento, su quella nuova legge elettorale la cui necessità è stata riconosciuta dal più ampio arco di forze parlamentari da me consultate all'inizio dell'anno».

Bene il mandato UE a Monti - Nel suo messaggio di oggi il Presidente ha però sottolineato l'esito «positivo» del dibattito parlamentare di ieri sulle mozioni sull'Europa. Nonostante il distinguo del Pdl, che non ha voluto sottoscrivere una mozione unitaria con Pd e Terzo polo, probabilmente per motivazioni di politica 'interna', l'obiettivo non è stato indebolito, e cioè dare al premier un sostegno pieno in vista del vertice europeo: «E' altamente positivo - ha scritto Napolitano - che in un momento di grave difficoltà e di grande importanza per il nostro paese e per l'Europa, il Presidente del Consiglio rappresenta l'Italia a Bruxelles forte del mandato su cui si è registrata in Parlamento una sostanziale e larghissima convergenza».