28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
Dopo le parole del Cavaliere di ieri

Alfano: Berlusconi e l'Euro? Il Pdl sta con Monti

Il Segretario del PdL: Ma il Premier deve battersi per rafforzare la BCE o l'Euro resta debole. Fini: Il ragionamento di Berlusconi è incomprensibile. Bersani: Il Cavaliere vuole l'uscita dall'Euro? Avrà da guadagnarci

ROMA - Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, ha respinto al mittente le accuse di 'fuoco amico' sul governo lanciate oggi dai leader di Udc e Pd, dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sull'ipotesi di un ritorno dell'Italia ala Lira. «Polemiche sterili», le ha liquidate Alfano.
«Il Pdl - ha spiegato - ha dato ieri la sua approvazione alla riforma del marcato del lavoro, di cui non condividiamo alcuni punti, proprio per fare si che Monti vada forte in Europa, per difendere gli interessi dell'Italia. È stato un atto di amore per la patria che ieri il presidente Berlusconi ha voluto rappresentare».

Rafforzare la BCE o l'Euro resta debole - L'ex premier, ha sostenuto il segretario azzurro, «ha posto un problema vero, grande come una casa: l'Europa sena una banca centrale prestatore di ultima istanza come la Fed è debole. Se poi si vogliono forzare con eccessi interpretativi le parole di Berlusconi, che è l'unico leader italiano che dice una cosa concreta e vera che altri in Europa dicono...».
«Noi - ha ribadito Alfano - con una Bce che non è come la Fed abbiamo un euro debole: gli altri leader abbiamo il coraggio di dire che l'Europa è debole e che per rafforzarla occorre un vero ruolo della Bce. Ho l'impressione che con la scusa di colpire Berlusconi alcuni leader indeboliscano la posizione dell'Italia in Europa».

Fini: Il ragionamento di Berlusconi è incomprensibile - «Trovo francamente incomprensibile come si possa da un lato dare sostegno al governo Monti e dall'altro ipotizzare che un' eventuale uscita dall'euro non sarebbe una cosa grave per l'Italia. Evidentemente ho io delle difficoltà nella comprensione della logica di questo ragionamento». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini commentando le aperture di Silvio Berlusconi a una possibile uscita dell'Italia dall'euro.
Più in generale, Fini ha sottolineato che «la recessione c'è e questo non si può e non si deve negare. Il governo sta facendo alcuni interventi ma il problema è rilanciare l'economia e questo sarà anche oggetto del vertice europeo del 29 di giugno».

Bersani: Il Cavaliere vuole l'uscita dall'Euro? Avrà da guadagnarci - «Chi ha portato gli euro all'estero e ha lasciato debiti in Italia farebbe un affarone, ma per la gente normale sarebbe un disastro». Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commentando, a margine dell'assemblea di Confindustria, le aperture di Silvio Berlusconi alla possibilità di un'uscita dell'Italia dall'euro. «Noi - ha detto Bersani - stiamo con la gente normale e quindi vogliamo rimanere nell'euro; non so Berlusconi con chi stia».

Berlusconi e Grillo stiano attenti con le parole - Conversando con i cronisti che gli hanno chiesto se per lui sia Berlusconi ad avere soldi all'estero e debiti in Italia, Bersani ha precisato di non riferirsi «a niente in particolare. Non so - ha detto ancora Bersani in un crescendo - cos'abbia in testa Berlusconi, però c'è chi con troppa facilità discute di queste cose e sa sempre come salvarsi, lui. E non è - ha aggiunto Bersani - solo Berlusconi a discutere di queste cose, perché queste cose le sentiamo da Berlusconi, da Grillo, da un sacco di gente. Usciamo dall'euro? Per andare dove? Perché chi può cavarsela sempre, se la cava, anche se usciamo dall'euro ma la gente che è qua in giro che vive in Italia normalmente ci rimarrebbe sotto quindi, attenzione alle parole».
A chi infine gli ha chiesto se l'identità di vedute tra Berlusconi e Grillo coincida con un compattamento del fronte dell'antipolitica Bersani ha risposto ironicamente: «Andiamo pure avanti così, che abbiamo da guadagnare molto...».