14 giugno 2025
Aggiornato 00:00
Il monito del Presidente del Consiglio

Crisi: Monti, l'emergenza continua

Il Premier intervenendo all'apertura del Forum della P.A.: Se la crisi tracima, noi con la coscienza pulita ma con mercati turbati. Insofferenza legittima verso la Pubblica Amministrazione ma rispettare i dipendenti

ROMA - L'Italia si trova in una situazione «profondamente diversa» rispetto a novembre, quando era essa stessa fattore di crisi. Ma se la «fase uno» è la «gestione di crisi che comportano anche aspetti d'emergenza, siamo nel pieno di una fase uno». E' il monito lanciato da Mario Monti, intervenendo all'apertura del Forum della P.A.

Siamo nel pieno della fase uno - Parlando del «momento di difficoltà generale», Monti ha voluto esprimere «la mia sensazione quando sento parlare di fase uno e fase due del governo. E' normale per la stampa e lo stesso mondo politico cercare criteri di classificazione, ma non vedo distinzioni. Se fase uno significa gestione di crisi che comportano anche aspetti d'emergenza, signori, siamo nel pieno di una fase uno: vediamo cosa succede in Europa, in Grecia, e che la preoccupazione principale dell'agenda del G8 è sul tema dell'economia dell'eurozona».
In questo quadro «abbiamo la grande tranquillità psicologica e politica che ci deriva dal fatto che all'interno e all'esterno del Paese si sa che in una situazione di crisi come quella di oggi, come quella di metà novembre, l'Italia si trova però in due situazioni profondamente diverse perchè oggi non contribuiamo di nostro alla crisi come qualche mese fa». Tuttavia, avverte il premier, «ciò non toglie che se la crisi dovesse tracimare, l'Italia si troverebbe con la coscienza pulita ma con i mercati finanziari molto turbati». Dunque «è una fase uno che continua».
Quanto alla fase due, «se intendiamo quella dedicata alla crescita, beh è iniziata con questo governo, con i primi provvedimenti che salvaguardavano le prospettive di crescita. L'impegno di tutto il governo e di tutto il sistema pubblico italiano è contemporaneamente di fase uno e di fase due».

Insofferenza legittima verso la Pubblica Amministrazione ma rispettare i dipendenti - L'insofferenza dei cittadini è legittima ma bisogna rispettare i dipendenti pubblici che «in questa fase di tensioni affrontano perfino rischi per la propria incolumità». Il premier Mario Monti, aprendo il forum della pubblica amministrazione, ha ribadito che «la vicinanza e il supporto del governo» ai funzionari «sono incondizionati e costanti». Non ha nominato esplicitamente i dipendenti di Equitalia e dell'Agenzia delle entrate, di recente vittime di aggressioni, ma ha difeso la pubblica amministrazione in generale. «Il fatto - ha detto - che membri della Pa siano chiamati a operare con funzioni molto delicate, molto impopolari non significa che l'importanza di quelle funzioni sia meno essenziale, anzi. E non significa che il rispetto che i cittadini devono loro sia diminuito anche in una fase in cui è legittima una certa insofferenza dei cittadini per i costi eccessivi e la non ancora adeguata funzionalità complessiva della Pa». L'ammodernamento della pubblica amministrazione «richiede molto lavoro, quotidiano, costante, tenace, ma siamo impegnati su questo fronte, consapevoli che le risorse liberate attraverso la riduzione degli oneri per cittadini e imprese, concorrono tutte alla crescita». Un impegno, quello del governo, profuso anche perché «questa partita coinvolge quel giacimento di capitale umano presente nelle pubbliche amministrazioni: vorrei che questo capitale umano si sentisse coinvolto con un ruolo positivo nella grande sfida per l'ammodernamento del Paese in un momento di difficoltà generale».