3 maggio 2024
Aggiornato 00:30
Il Governo e la «strana maggioranza»

Vertici «congelati», Monti ai partiti: Dipenderà da voi

Congelati sine die i vertici di maggioranza fra i segretari dei partiti di Pdl, Pd e Terzo Polo dopo la cancellazione di quello per la prima volta convocato ufficialmente mercoledì scorso dal Premier. Ben vengano nuovi summit se condivisi, il Governo va avanti comunque

ROMA - Congelati sine die i vertici di maggioranza fra i segretari dei partiti di Pdl, Pd e Terzo Polo dopo la cancellazione di quello per la prima volta convocato ufficialmente mercoledì scorso dal Premier Mario Monti, a seguito del rifiuto di Angelino Alfano a partecipare a un confronto su temi che il Pdl non intende affrontare con Governo e maggioranza: informazione (riforma Rai e frequenze tv) e giustizia (lotta alla corruzione e responsabilità civile dei giudici). Temi invece sui quali Pd e Terzo polo chiedono che siano il Presidente del Consiglio e la squadra di tecnici a condurre il gioco.

Monti lunedì sarà a Bruxelles - Monti è volato a Milano per il fine settimana, per raggiungere poi lunedì Bruxelles dove si tratterrà 36 ore per Eurogruppo ed Ecofin, facendo rientro a Roma solo nel pomeriggio di martedì giusto in tempo per il bilaterale con Angela Merkel. Il messaggio che il Premier ha consegnato in proposito a tutti e tre i segretari di maggioranza, ripetutamente sentiti in questi giorni, è stato piuttosto chiaro e inequivoco: i vertici collegiali sono considerati utili e anche un valore aggiuntivo positivo. Ma devono esserci le condizioni politiche perchè siano costruttivi. Mentre e non può ripetersi che il Governo venga esposto al rischio di indebolimenti e rifiuti per conflittualità fra i partiti. Una nuova convocazione, che palazzo Chigi ancora nei colloqui di questi giorni ha assicurato essere pronta a far ripartire, sarà dunque possibile solo quando vi sarà dai partiti l'ok a confrontarsi insieme concordando l'agenda, ferma l'intenzione del governo a procedere comunque su quanto considerato di sua competenza. E certo,in ogni caso, senza mai interrompere la comunicazione diretta fra Premier e leader di maggioranza, collegiale o bilaterale che sia la forma degli incontri.

Tutto dipenderà dai partiti - In questo senso, tanto a palazzo Chigi come nel Pd e nell'Udc hanno sorpreso alcune indiscrezioni di stampa che hanno attribuito a Monti decisione e responsabilità di archiviare ora e per sempre la possibilità di nuovi summit. «Quella è la aspirazione di Alfano e del solo Pdl, noi restiamo in attesa di comunicazioni e, possibilmente, di convocazioni», si è commentato praticamente ad una voce al Nazareno come ai piani alti dello Scudocrociato. «Non è certo quella la posizione del Premier», hanno confermato fonti di Governo. «Non c'è assolutamente alcuna volontà nè alcuna decisione - è stato precisato dalle stesse fonti - di non convocare mai più vertici collegiali. C'è piuttosto la constatazione e la convinzione che ora debbano essere i partiti a definire fra loro se e quando saranno possibili nuovi incontri, posto che da loro e fra loro sono sorte le questioni» che hanno portato al mancato vertice.

Bersani: Non escludo niente dall'agenda - Di certo se «scongelamento» sarà, non appare questione di giorni. «Attendo istruzioni. Io - ha detto ancora oggi tenendo il punto Bersani - non faccio saltare i vertici, dico la mia, ribadisco l'ovvio. I problemi emergono volta per volta. Se arrestano i marò ce ne dobbiamo occupare. Se è in scadenza il Cda Rai ce ne dobbiamo occupare, se si discute il disegno di legge anti-corruzione ce ne dobbiamo occupare. Non escludiamo niente dall'agenda». Altrettanto immutata la posizione di Alfano. «L'altro giorno - ha rivendicato con fierezza il suo «gran rifiuto» il segretario Pdl - abbiamo dato un dispiacere a qualcuno che si era affezionato all'idea di un Pdl in ginocchio e all'angolo, da rosolare e a fuoco lento. Ci dispiace di aver deluso chi era affezionato a questa idea, ma il Pdl resta al centro della scena e resta il primo partito italiano».