28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Politica & Media | Il caso RAI

Rai, Monti: Interverremo nel rispetto delle competenze del Governo

Il Premier: Non eluderemo il problema. Finora non è stata una priorità, lo diventerà. Gasparri (Pdl): Da Monti fantasie che saranno stroncate. Belisario (Idv): Riforma della governance, superare la legge Gasparri. Orfini (Pd): Al Pdl l'indipendenza dell'azienda non piace

ROMA - «Interverremo. Ho già visto il presidente della Rai Garimberti e lo rivedrò». Il Presidente del Consiglio Mario Monti conferma l'intenzione del suo Governo di non restare spettatore sul futuro del servizio pubblico radiotelevisivo. «Non è stata fino ad ora una priorità, ma adesso lo diventerà. Sicuramente è un problema che non eluderemo. Dobbiamo tenere presente la competenza del Governo e del Parlamento. Ma interverremo».
La presa di posizione del Premier è riportata dal quotidiano La Repubblica, che pubblica la versione integrale del forum on line trasmesso ieri da Repubblica tv.

Gasparri (Pdl): Da Monti fantasie che saranno stroncate - «Sulla Rai Monti sa bene quali siano i limitatissimi ruoli del governo, e il fondamentale ruolo del Parlamento». Lo dichiara il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri. «Le numerose sentenze della Corte costituzionale, ben note a tutti e da me ricordate a tutti i massimi livelli istituzionali - prosegue - sono chiare. Atti illegali sono inimmaginabili. Ci sono tempi e norme chiare in vigore. Il resto è fantasia o velleità che verrebbero stroncate in un decimo di secondo».

Totaro (Pdl): Il Governo non può commissariare il Cda - «Orfini non ha pudore. Dopo decenni di bieca lottizzazione della sinistra in Rai adesso vuole recitare la parte del puro. Davvero assurdo. La verità è che la sinistra vuole cercare di allungare le mani sulla Rai e di tutelare i suoi amici. E per farlo utilizza un governo tecnico a cui, come ha più volte giustamente cercato di spiegare il presidente Gasparri, la legge e le sentenze della Corte Costituzionale non danno alcun potere di commissariamento della Rai». Lo ha dichiarato in una nota il senatore del Pdl Achille Totaro, componente della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.
«E' bene ricordarlo: al governo - ha sottolineato - spetta la nomina solo di due consiglieri del Cda, che comunque devono ricevere il gradimento del Parlamento. E sempre a Camera e Senato spettano la scelta dei restanti sette componenti del Cda. Questa è la legge, piaccia o non piaccia ad Orfini ed ai suoi amici della sinistra lottizzatrice».

Belisario (Idv): Riforma della governance, superare la legge Gasparri - «Il sacco della Rai va fermato al più presto, bisogna sfrattare da viale Mazzini i partiti che stanno bivaccando sulle ceneri del servizio pubblico. Serve subito una riforma della governance che restituisca autonomia e indipendenza all'azienda. Per questo invitiamo il governo, senza inaccettabili colpi di mano, a discutere le nostre proposte per affrontare subito in Parlamento la drammatica situazione della Rai». Lo dichiara in una nota il presidente dei Senatori Idv, Felice Belisario. «L'Italia dei Valori si è sempre sottratta alla spartizione delle poltrone - aggiunge - e da tempo propone di intervenire per risollevare l'azienda pubblica dal baratro prima che sia troppo tardi. La lottizzazione sta minando le stesse fondamenta della democrazia, la Rai non può essere il fortino dei partiti e in particolare del centrodestra».
«E' necessario - dice ancora Belisario - restituire trasparenza al servizio pubblico e ridisegnare il sistema radiotelevisivo, eliminando le ingerenze dei poteri forti e il conflitto di interessi ancora sotto gli occhi di tutti: per questo - conclude - bisogna superare al più presto la Legge Gasparri e restituire ai cittadini il diritto ad un'informazione pluralista».

Orfini (Pd): Al Pdl l'indipendenza dell'azienda non piace - «Gasparri evidentemente fa fatica ad abituarsi all'idea dell'indipendenza della Rai. Evidentemente per lui e per i suoi compagni di partito è accettabile solo un'azienda occupata militarmente dalla destra». Lo afferma in una nota Matteo Orfini, responsabile Cultura e Informazione Pd.
«Il governo - prosegue - è azionista della Rai e ha il diritto e il dovere di liberarla dai partiti e di garantirne il funzionamento. Gasparri ci risparmi dichiarazioni ipocrite e ridicole minacce al governo. Dopo anni passati a lottizzare e a condizionare le scelte dell'azienda per interessi di partito, non ha i titoli per difendere l'autonomia del servizio pubblico».

Gianni (Pid): Pd non accetti «compensazione» dalla Lei - «Non vorremmo che dietro il continuo stigmatizzare da parte di Bersani il possibile ritorno a vecchie maggioranze Pdl-Lega non solo sulla responsabilità civile dei magistrati, ma anche per quanto riguarda la Rai, ci sia in realtà l'esistenza di un ragionamento compensativo già avviato dal Pd con la dg Lorenza Lei per mettere tutto a tacere sulla Rai stile inciucio da Prima Repubblica». Lo dichiara in una nota Giuseppe Gianni, coordinatore nazionale vicario del Pid.
«Sarebbe da parte del Pd un pauroso testa-coda, incoerente e incomprensibile che finirebbe - insiste - col vanificare la grandissima lezione di stile e coerenza data da Rizzo Nervo con le sue dimissioni. La Rai deve tornare ad essere servizio pubblico, una tv di qualità che punta sulle proprie risorse e scommette sul futuro. Per questo è importante spazzare via l'attuale Cda e il suo Dg: solo menti nuove lontane dai rapporti di questo cda possono incominciare un percorso di valorizzazione dell'azienda che tenga insieme conto del merito, dei curricula, della capacità, della professionalità e anche delle diverse aree culturali che devono trovare rappresentanza nell'azienda, nel Parlamento e nel Paese».