20 agosto 2025
Aggiornato 09:00
La riforma della Giustizia

Giustizia: Bersani, ora la riforma. L'Idv insorge

Il leader del Partito Democratico: Situazione nuova. Li Gotti (Idv): Finta ingenuità nei richiami vibranti a riforma. Bruno (Api): Bene Bersani su intercettazioni. Ferranti (Pd): Riforma ordinaria nell'interesse generale

ROMA - La riforma della giustizia si può fare, e anche «una cosa civile» sul tema delle intercettazioni: Pier Luigi Bersani, intervistato dal Messaggero, non precisa il merito delle sue proposte, e non cita quella prescrizione troppo breve che, secondo l'allarme lanciato ieri dal primo presidente della Cassazione e dal vicepresidente del Csm è il grimaldello che garantisce l'impunità ai corrotti. «La riforma si può e si deve fare», sostiene il leader del Pd, perché «c'è una situazione effettivamente nuova».
La reazione più dura arriva dall'Idv, con Luigi Li Gotti: «Colgo una forte dose di finta ingenuità, nel richiamo 'vibrante' ad un clima politico nuovo che consentirebbe di fare le riforme della giustizia», avverte. «A meno che - aggiunge - le riforme della giustizia, non siano squallida e perniciosa trattativa, del tipo 'questo a me e questo a te'». Ma dal Pdl e dai centristi i commenti variano tra la diffidenza aperta e l'invito alla cautela nella scelta delle materie da trattare.

Ma cosa vuol dire parlare di riforma, come propone Bersani? Messo ormai da parte il ddl costituzionale presentato in pompa magna dall'ex ministro Alfano, i progetti si concentrano sui aspetti più specifici del funzionamento della macchina della giustizia. Ieri si era acceso lo scontro fra Pd e Pdl proprio sul tema della prescrizione, oggi tra gli azzurri si respira un denso scetticismo: «Hanno boicottato perfino il dialogo quando la riforma l'ha promossa Alfano - dice Enrico Costa - oggi non sono credibili». Fra intercettazioni e revisione della prescrizione, Costa sceglie senz'altro le prime e propone infatti di «cominciare dal provvedimento più avanzato in Parlamento». In ogni caso, l'allungamento della prescrizione servirebbe solo «a far lavorare i magistrati con più comodo». Più soft i toni di Filippo Berselli, presidente di commissione al Senato, che ha appena portato a casa l'ok al decreto carceri: «Il clima nuovo c'è - concede - abbiamo apprezzato l'atteggiamento del ministro Severino. Ma in Italia al più tardi si vota fra un anno, lasciamo stare riforme epocali». Intercettazioni e prescrizione? «Sono due nervi scoperti - commenta - se iniziamo a parlare di cose del genere l'intesa diventa difficile».
In effetti anche Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd, ieri protagonista di un botta e risposta polemico con il Pdl proprio sul tema della prescrizione, oggi propone più realisticamente di «intervenire partendo dalle cose che si possono fare in modo condiviso». Ma il tema di una prescrizione più lunga per i corrotti, o di una sospensione della medesima quando parte il processo o quando si arriva alla condanna di primo grado, spiega Donatella Ferranti, capogruppo del Pd in commissione Giustizia alla Camera, non si può eludere: «Il Governo in settimana si dovrà esprimere sugli emendamenti al ddl anticorruzione, è quello il banco di prova. Al Pdl dico: non c'è motivo di avere il timore che si voglia incidere sui processi in corso, troviamo il meccanismo per chiarire da quando parte la nuova norma».
Sono «efficientamento e depenalizzazione», secondo il centrista Roberto Rao, i temi realmente sul tavolo. «Intercettazioni e prescrizione - spiega - sono per la giustizia come la legge elettorale per le riforme: non è che non si debbano fare, ma se iniziamo da quelle non faremo niente».

Bruno (Api): Bene Bersani su intercettazioni - «Fa bene Bersani a dirsi disponibile per una disciplina del sistema delle intercettazioni, nell'ambito di una riforma della giustizia. E' arrivato il momento di affrontare questi argomenti». Lo afferma in una nota Franco Bruno, senatore di Alleanza per l'Italia, in merito a quanto dichiarato dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani in una intervista oggi.
«E' un tema su cui Api si è espressa da tempo - ha ricordato Bruno - e ora, con il governo di Mario Monti, l'Italia ha la possibilità di affrontare al meglio temi così importanti e delicati».

Li Gotti (Idv): Finta ingenuità nei richiami vibranti a riforma - Italia dei valori diffida del dibattito riapertosi sulla riforma della giustizia. «Colgo una forte dose di finta ingenuità, nel richiamo vibrante ad un clima politico nuovo che consentirebbe di fare le riforme della giustizia». Lo dice in una nota il responsabile Giustizia dell'Italia dei Valori, Luigi Li Gotti.
«Nella verità del realismo, il clima - avverte l'esponente dipietrista - esiste solo se non si parla di alcuni temi. Se parliamo infatti di prescrizione, intercettazioni, lotta alla corruzione, funzioni del pubblico ministero e rapporto con la polizia giudiziaria, sanzioni adeguate per il falso in bilancio, il clima politico da primaverile diventa glaciale. A meno che le riforme della giustizia, non siano squallida e perniciosa trattativa, del tipo questo a me e questo a te».
«Poiché - prosegue Li Gotti - è da escludere una simile sconcezza, sarebbe il caso che si parlasse stando con i piedi per terra e con rispetto per gli italiani. Sono passati pochi giorni dal voto sul caso Cosentino, ma per alcuni leader politici, pare quasi che si tratti di vicenda del passato lontano e non dell'oggi. A noi, la gara a chi riesce ad apparire il più buono e bravo, non interessa. E' una gara truccata, un film per bambini. E, comunque, l'Idv c'è. Con le sue proposte e la forza delle ragioni. Pronti - conclude - al confronto costruttivo, nell'interesse del paese».

Ferranti (Pd): Riforma ordinaria nell'interesse generale - «Bersani conferma che il Pd non è stato e non è ostile ad una ordinaria riforma della giustizia finalizzata a migliorarne la funzionalità e a garantirne qualità ed efficienza nell'interesse dei cittadini». Lo dichiara in una nota la capogruppo democratica nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti.
«In Parlamento - prosegue - sono depositate numerose nostre proposte di legge che vanno in questa direzione a partire dalla riorganizzazione degli uffici giudiziari, a misure più stringenti per un efficace lotta alla corruzione a alla criminalità organizzata, all'attuazione del cosiddetto ufficio del processo, alle misure per garantire la funzionalità e l'accelerazione del processo penale, a quelle contro il sovraffollamento carcerario attraverso l'introduzione di pene e misure alternative e l'eliminazione degli effetti nefasti derivanti dalla ex Cirielli. Le nostre proposte sono già sul tavolo ed ora che il nuovo clima politico dovrebbe consentire di ragionare in termini di interesse generale siamo disposti ad un confronto costruttivo con il governo, con le altre forze parlamentari e con tutti gli operatori della giustizia».
«Una cosa è certa - conclude Ferranti - l'emergenza del sistema giustizia, denunciata anche ieri dal primo presidente della corte di cassazione, può essere superata solo attraverso equilibrati e sistematici interventi di legge ordinari che garantiscano e attuino i principi fondamentali della nostra costituzione che non ha bisogno di picconate».