20 agosto 2025
Aggiornato 09:00
Il Governo di Mario Monti

Monti prepara il «rush di gennaio» e sente i leader dei partiti

Il Premier a Palazzo Chigi al lavoro su liberalizzazioni e missioni internazionali. Una scossa che, secondo l'ex commissario Ue, servirà a rilanciare l'economia e mandare un segnale chiaro ai mercati e ai cittadini

ROMA - In pochi hanno fatto compagnia al premier Mario Monti, deciso a trascorrere il secondo giorno del 2012 nella sede del governo insieme alla famiglia, anche loro in 'trasferta' romana proprio nel Palazzo dell'esecutivo nonostante le festività natalizie. La politica è ancora in ferie, ma i principali leader di partito sono stati raggiunti nelle ultime dodici ore dal Presidente del Consiglio che, al telefono, ha augurato loro 'buon anno' e confermato un meccanismo di consultazione che a gennaio si preannuncia intenso e non privo di ostacoli.

Capodanno è stato il giorno dei primi contatti con sindacati sempre più inquieti e preoccupati, mentre le ultime ore sono servite al presidente del Consiglio per un rapido giro telefonico con i principali esponenti della maggioranza che sostiene il governo. I leader di partito hanno avuto modo di sentire Monti, mentre per un faccia a faccia ufficiale si dovrà attendere ancora qualche giorno. Di certo gli ormai consueti 'bilaterali' si svolgeranno entro la prossima settima, con ogni probabilità solo dopo che il premier e i ministri Passera e Fornero avranno avviato il tavolo di confronto con i sindacati per mettere a punto nel più breve tempo possibile il pacchetto di liberalizzazioni e i primi interventi per il mercato del lavoro.

Un gennaio intenso ricco di appuntamenti internazionali e di delicate tappe interne. Monti, infatti, nelle prossime tre settimane volerà a Parigi, quindi a Londra, infine a Tripoli. Il 23 è in agenda l'Eurogruppo, già prima potrebbe essere convocato un decisivo consiglio dei ministri. A qual punto dovrebbe già essere noto l'esito del confronto con le parti sociali, di certo la stella polare dell'esecutivo resta la stessa di sempre: nessuno ponga pregiudiziali e si segua una tabella di marcia strettissima. A dar man forte al Presidente del Consiglio ci sarà certamente il Terzo Polo, mentre Pdl e Pd avranno modo di manifestare alcune perplessità rimaste per ora sottotraccia. Ma difficilmente i due principali partiti potranno ostacolare o disturbare davvero il percorso di riforme rapido al quale il Professore lavora fin da fine dicembre.

Il lavoro del presidente del Consiglio sembra concentrarsi in queste ore sul fronte delle liberalizzazione. Secondo indiscrezioni, Monti sarebbe intenzionato a lanciare quel segnale di equità richiesto da più parti proprio allargando oltre le aspettative la platea delle categorie interessate dalle liberalizzazioni. Una scossa che, secondo l'ex commissario Ue, servirà a rilanciare l'economia e mandare un segnale chiaro ai mercati e ai cittadini.