2 maggio 2024
Aggiornato 12:00
Lega e Rifondazione comunista attaccano Monti

Calderoli: il salvatore della patria sembra un uomo assente

Ma anche Bankitalia è critica: visti i problemi dal governo passi troppo lenti. Ferrero: Monti senza difese e Merkel peggio di Honeker. Famiglia cristiana: ci aspettavamo un ministero della famiglia. Monti da Napolitano prima del vertice europeo

ROMA - «Monti ha ricevuto la fiducia per interventi urgentissimi e ancora non si è visto un solo provvedimento, non sono stati neppure nominati i sottosegretari e vice ministri, paralizzando di fatto anche il Parlamento e il Governo latita. Doveva essere il Salvatore della Patria e sembra invece il direttore dell'orchestrina del Titanic...», ha affermato Roberto Calderoli coordinatore della Lega Nord.

Calderoli: Monti esca dall’immobilismo e riferisca in Parlamento - «Tassi di interesse e spread alle stelle, la Borsa in caduta libera per il terzo giorno di fila: chiederemo ai nostri capigruppo di richiedere che il premier Mario Monti venga immediatamente a riferire in Aula rispetto ai suoi incontri avuti in sede europea», ha aggiunto Calderoli.

Anna Maria Tarantola (Bankitalia): ottimisti ma dal governo passi tropo lenti - Per uscire dalla crisi finora «i passi compiuti sono stati un po' lenti rispetto alla mole dei passi che vanno fatti e a quello che richiedono i mercati. Serve più rapidità». A sottolinearlo è il vice direttore generale della Banca d'Italia, Anna Maria Tarantola intervenuta ad un convegno al Macro. Per il capo della vigilanza di Bankitalia tuttavia «non possiamo che essere ottimisti».

Ferrero (Rifondazione): i nostri governanti imbelli davanti alla speculazione - «Dopo il disastro di oggi, in cui le borse crollano, lo spread si alza e i tedeschi non riescono a vendere i loro Bund, anche un cretino capirebbe che è in corso una speculazione sull'Euro e che per uscirne occorre obbligare la Bce a comprare direttamente i titoli degli stati europei». Lo afferma Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione.

La Merkel peggio del filosovietico Honeker - «Solo l'ubriacatura ideologica neoliberista che copre la difesa strenua degli interessi degli speculatori, dei banchieri e degli industriali tedeschi, può impedire di vedere questa elementare verità. La Merkel - continua - è molto peggio di Honeker. Quando crollò il muro di Berlino Honeker non fece sparare sulla folla: la Merkel, mentre la sua politica produce solo disastri, continua imperterrita a imporre ai vari paesi europei politiche di massacro sociale. Fino a quando i nostri governanti continueranno a piegare il capo di fronte a tante insulse e dannose stupidaggini?».

Famiglia Cristiana: ci aspettavamo un ministero della famiglia - Famiglia cristiana avanza «tre parole chiave per l'agenda del nuovo Governo». «La prima è l'esigenza di garantire 'equità sociale' a qualunque manovra», scrive il settimanale dei Paolini nell'editoriale di apertura del numero di questa settimana. «La seconda priorità, che chiediamo al Governo Monti, è un Paese 'a misura dei giovani'». Ossia un rinnovato patto di solidarietà tra le generazioni, «senza più trappole e inganni (dalla flessibilità alla precarietà)» per costruire un progetto di vita e pensare a mettere su famiglia. «Lavoro, casa e sostegno ai figli sono leve essenziali per promuovere i giovani». Terza priorità per rilanciare il Paese: la famiglia.

Sulla famiglia vogliamo discontinuità con Berlusconi - La famiglia per Famiglia Cristiana «è una risorsa, non un costo». Per aiutarla non basta, scrive il settimanale, aumentare la spesa sociale: «occorre investire sulla famiglia», «a cominciare da un fisco più equo, che riconosca i carichi familiari».
«Ci aspettavamo un ministero per la famiglia», continua il settimanale, che comunque «attende fiducioso che il presidente Monti e il suo Governo sappiano riconoscere questa priorità come essenziale». E conclude: «Una proposta già esiste: è il Fattore Famiglia, trascurato dal Governo precedente. Speriamo in un segnale di discontinuità».

Monti va da Napolitano prima del vertice con Francia e Germania - Il presidente del Consiglio, Mario Monti, è salito al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. A quanto si apprende, l'incontro era fissato per le 18. Sul tavolo, i temi relativi alla crisi economica e gli incontri del professore domani a Strasburgo con i leader di Francia e Germania.

L’economista Roubini: siamo di fronte alla tempesta perfetta - Torna a lanciare fosche previsioni l'economista Nouriel Roubini, che parla di «tempesta perfetta» sull'economia globale: «l'eurozona è in recessione e ora perfino i mercati dei titoli di Stato dei paesi del suo nocciolo duro sono coinvolti» dalla crisi sui debiti, afferma in un messaggio dal suo profilo sul social network Twitter. «A ottobre investimenti e consumi negli Usa sono in calo, le condizioni della Cina sono ai minimi da 32 mesi: è la tempesta perfetta».
Intanto in una intervista al portale di Finanza di Yahoo Roubini afferma che con lo stallo delle trattative sui tagli al deficit di bilancio tra repubblicani e democratici, anche gli Usa ricadranno in recessione nel 2012.

Mantovani: forse ora chiederanno a Berlusconi di «ri-dimettersi» - «Dopo l'ulteriore crollo di oggi dei mercati finanziari cosa si aspetta a chiedere ri-dimissioni di Berlusconi?». E' quanto afferma ironicamente Alfredo Mantovano Coordinatore politico dei Circoli «Nuova Italia». «Chissà se i contestatori del sabato sera,quelli che il 12 novembre hanno maramaldeggiato con ingiurie e fischi su Berlusconi dimissionario, nei giorni successivi - ha aggiunto Mantovano - hanno continuato a seguire l'andamento delle borse e dello spread. Chissà se lo hanno fatto i commentatori e i personaggi politici che, dentro e fuori il Centrodestra, collegavano la presenza di Berlusconi alla caduta dei rendimenti italiani».

Quanto hanno perso gli italiani dal 13 dicembre? - «Se costoro hanno proseguito nell'ascolto dei tg, avranno fatto il conto meglio di altri - visto che sono i più bravi - e avranno sommato quanto gli italiani, a partire dal 13 novembre, hanno ancora perso in termini di ulteriori interessi da pagare sul debito pubblico e di minori rendite finanziarie. Che aspettate, cari amici, a chiedere che Berlusconi si ri-dimetta?