28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Progetto di alleanza tra progessisti e moderati

Bersani vede Casini e Di Pietro: Non stiamo con le mani in mano

Le Opposizioni concordano la strategia parlamentare dopo la lettera a UE. Di Pietro: C'è un'alternativa pronta a ridare credibilità al paese. Casini: Per l'opposizione è il momento della verità

ROMA - «Sul progetto di alleanza tra progressisti e moderati non stiamo con le mani in mano». Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, arriva di buon mattino a Montecitorio e incontra prima il leader Udc, Pier Ferdinando Casini e poi il leader di Idv, Antonio Di Pietro per discutere «della strategia parlamentare dopo la lettera che il governo ha presentato all'Ue, una serie di impegni - ha sottolineato Bersani - sui quali il governo non ha più affidabilità».
Già questa mattina in Aula esponenti di tutti i partiti dell'opposizione hanno chiesto formalmente al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di riferire sugli impegni assunti con l'Ue.
«Bersani ed io abbiamo discusso a lungo sulla necessità che ci sia una maggioranza parlamentare, formata da persone responsabili di tutti gli schieramenti, che si assuma l'impegno di dare fiducia ad un nuovo governo, mandando a casa quello attuale - ha spiegato Di Pietro al termine del colloquio con il segretario del Pd -. Abbiamo parlato della grave situazione in cui versa il Paese e dell'ennesima presa in giro da parte dell'esecutivo».

Di Pietro: C'è un'alternativa pronta a ridare credibilità al paese - Il leader Idv ritiene infatti che «la lettera consegnata al vertice dell'Unione europea contiene proposte fortunatamente inattuabili e, comunque, mortificanti, umilianti e devastanti per il nostro Paese e per i diritti dei lavoratori, dei precari e dei giovani. Stiamo lavorando a un'agenda politica, programmatica ed economica per ridare credibilità all'Italia - ha proseguito - e per far sapere ai vertici dell'Unione europea che c'è un'altra realtà già pronta a rispondere alle loro richieste, e che troverà i fondi necessari, attivando interventi molto diversi da quelli proposti. Insomma esiste una realtà già pronta, in alternativa, visto che da un momento all'altro questo Governo può implodere».
Per il leader Idv il voto è da sempre la strada maestra: «Premetto che la prima cosa da fare, e ne sono sempre più convinto, è quella di ridare immediatamente la parola aicittadini. Ma prima occorre mandare via questo Governo e con un po' di buona volontà e responsabilità reciproca, non solo delle forze politiche dell'opposizione, ma anche di tutti quei parlamentari che hanno ancora a cuore le sorti del Paese, si possono creare le condizioni per una maggioranza di governo alternativa di breve durata. Una maggioranza che abbia due soli obiettivi da raggiungere in pochissimo tempo: la modifica della legge elettorale attuale e quella manovra economica, richiesta dall'Europa, che non incida però sulle fasce più deboli e che non destrutturi lo stato sociale, annientandolo, come si legge invece nella lettera degli intenti consegnata alla Ue da Berlusconi».

Casini: Per l'opposizione è il momento della verità, serve alternativa - «L'opposizione è al momento della verità: l'Europa deve sapere che c'è un'alternativa seria e disponibile che non rifiuta la lettera della Bce e che vuole un patto per la crescita con le parti sociali». Lo ha detto il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, in una conferenza stampa a Montecitorio.
«Noi - ha aggiunto - lavoriamo per creare un'alternativa che non sfugga alle responsabilità che ci chiede l'Europa e questo è un problema che anche gli amici di Vasto devono porsi». A chi gli domanda se sia cambiato l'atteggiamento del Terzo polo nei confronti del resto dell'opposizione e se ci sia spazio per una futura alleanza elettorale, Casini risponde: «Non vogliamo più la politica degli schieramenti. Per le prossime elezioni le alleanze dovranno essere basate sui contenuti». E i contenuti sono la lettera della Bce e il patto per la crescita firmato dalle parti sociali. «Se c'è una condivisione la valuteremo - spiega - ma non faremo sconti. Non vogliamo riproporre vecchi schemi di coalizioni corazzate capaci di vincere ma non di governare».
«Mi rendo conto - ha sottolineato Casini - di essere omissivo ma lo sono perché anche gli altri lo sono. Perché voglio vedere qualcuno che si alza e dice sì alla lettera della Bce e all'appello delle parti sociali. Questa sarebbe la base per un'alleanza e una grande novità politica». Quanto all'incontro con Pier Luigi Bersani questa mattina, il leader Udc si è limitato a dire: «Bersani sa benissimo quello che penso, abbiamo preso un cappuccino insieme e parlato del vertice Ue di ieri».