27 agosto 2025
Aggiornato 21:00
Polemiche dopo il vertice UE di Bruxelles

Berlusconi: Nessuno in Europa può dare lezioni ai partner

Il Premier: «Già fatto ciò che serve, lo completeremo». Frattini: Sarkozy turbato sulla Bce, ma non può ridere di noi. Il Pd al Ministro: Sarkozy ride solo di Berlusconi

ROMA - «Nessuno nell'Unione può autonominarsi commissario e parlare a nome di governi eletti e di popoli europei. Nessuno è in grado di dare lezioni ai partner». E' la dura risposta di Silvio Berlusconi, in una nota diffusa da palazzo Chigi.
«Onoriamo il nostro debito pubblico puntualmente, abbiamo un avanzo primario più virtuoso di quello dei nostri partner, faremo il pareggio di bilancio nel 2013 e nessuno ha alcunché da temere dalla terza economia europea, e da questo straordinario paese fondatore che tiene cara la cooperazione sovranazionale almeno quanto la sua orgogliosa indipendenza», rivendica il presidente del Consiglio.
Berlusconi sottolinea che «l'Italia ha già fatto e si appresta a completare quel che è nell'interesse nazionale ed europeo, e che corrisponde al suo senso di giustizia e di equità sociale. Quanto alle turbolenze da debito sovrano e da crisi del sistema bancario, in particolare franco-tedesco, abbiamo posizioni ferme, che porteremo al prossimo vertice dell'Unione. L'euro è l'unica moneta che non abbia alle spalle, come il dollaro o la sterlina o lo yen, un prestatore di ultima istanza disposto a difendere strutturalmente la sua credibilità di fronte all'aggressività dei mercati finanziari. Questa situazione va corretta una volta per tutte, pena una crisi che sarebbe crisi comune di tutte le economie europee».
Quanto al coordinamento europeo, «stiamo facendo qualche timido passo avanti per un governo dell'area euro, ma resta ancora molto da fare. La Germania di Angela Merkel è consapevole di questo, e il suo lavoro si avvarrà della nostra leale collaborazione. Nessuno nell'Unione può autonominarsi commissario e parlare a nome di governi eletti e di popoli europei. Nessuno è in grado di dare lezioni ai partner».

Frattini: Sarkozy turbato sulla Bce, ma non può ridere di noi - «Sono stato colpito almeno quanto Casini, forse di più»: il ministro degli Esteri Franco Frattini commenta così, all'indomani del Consiglio Ue di Bruxelles, lo scambio di risatine e commenti fra Merkel e Sarkozy sulla gestione della crisi da parte del governo Berlusconi. Secondo il titolare della Farnesina «probabilmente Sarkozy aveva in mente la questione Bini Smaghi», dopo la nomina dell'italiano Mario Draghi alla presidenza della Bce.
Il capo di Stato francese, ha aggiunto Frattini, era «turbato dal fatto che la poltrona non fosse libera» per un suo connazionale, «ma questa è un'altra questione».
«Non si può mettere in ridicolo l'Italia per una questione del genere» ha tuonato il ministro degli Esteri, conversando con i giornalisti alla Farnesina. Quanto all'atteggiamento in pubblico del cancelliere tedesco, ha precisato il ministro: «Ho ascoltato la Merkel dire parole cortesi verso l'Italia e verso il suo primo ministro».

Il Pd a Frattini: Sarkozy ride solo di Berlusconi -«Ridere di noi? Frattini come al solito non capisce: Sarkozy non ride degli italiani, ride di Berlusconi. Ride di un capo di Stato che si comporta in modo del tutto inadeguato nel suo paese e nelle sedi internazionali. E poi chi di spada ferisce di spada perisce».Lo ha affermato Pina Picierno, parlamentare del Pd.
«Dopo i cu cu, le corna e i siparietti comici ormai Berlusconi è trattato come l'alunno discolo addirittura dai suoi stessi alleati. Le risatine di Sarkozy e Merkel seppelliscono definitivamente tutte le ambizioni di Berlusconi e Alfano di rendere il Pdl il Ppe italiano. La verità è sotto gli occhi di tutti: il Ppe si vergogna di Berlusconi e ne ha ormai preso le distanze, ha aggiunto.

Gasparri: Parigi rispetti i governi degli altri paesi - «Ritengo che ognuno debba rispettare le realtà di governo dei diversi Paesi». Lo afferma il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, in una intervista alla Stampa, a proposito dell'atteggiamento assunto in conferenza stampa da Merkel e Sarkozy rispondendo ad una domanda sulla possibilità di rispettare gli impegni dell'Italia e del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «Nel vertice di ieri - osserva - si è fatto riferimento alla necessità di attuare a breve misure già varate e per le quali il nostro paese ha dimostrato coerenza con le indicazioni di Bruxelles».

Reguzzoni: Risate Merkel e Sarkozy? Irritanti - «Irritante». Così il presidente dei deputati della Lega, Marco Reguzzoni, ha definito la reazione di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy che hanno riso alle domande su Silvio Berlusconi ieri in conferenza stampa a Bruxelles.
«Irritante - ha spiegato il leghista - perché il nostro paese ha fatto passi da gigante e questo governo più degli altri ha contribuito al risanamento del bilancio che è stato raggiunto quando si pensava fosse un'utopia».

D'Alema: Sarkozy arrogante ma il Governo italiano è inadeguato - «Le immagini le hanno viste tutti. È difficile precisare le immagini. Sarkozy ha avuto un atteggiamento arrogante, che mi pare non sia accettabile da parte di nessuno». Così Massimo D'Alema presidente del Copasir e parlamentare del Pd, ha commentato i sorrisi tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e la Cancelliera tedesco Angela Merkel al termine del Consiglio d'Europa di ieri e riferendosi al governo italiano e al suo presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
A margine della presentazione di un libro, D'Alema si è soffermato anche sulle misure per lo sviluppo allo studio dell'esecutivo, D'Alema ha detto: «Il governo è quanto di più improbabile ci sia. Certamente non è all'altezza della situazione che viviamo. Non è adeguato alla gravità della situazione in cui ci troviamo. Lo è da tanto tempo e l'Italia paga un prezzo in termini di scarsa credibilità».

Della Vedova: Sarkozy irricevibile, Berlusconi indifendibile - «Irricevibile comportamento di Sarkozy ma Berlusconi indifendibile». Lo ha detto il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, nel corso della trasmissione di Rai Tre Brontolo, condotta da Oliviero Beha, a proposito del vertice di ieri a Bruxelles.
«Questo - ha aggiunto - è il dilemma di un Paese che scivola nel baratro senza che la striminzita maggioranza parlamentare, che si affida nelle mani di Scilipoti, sembra averne consapevolezza».