9 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Belisario (IDV): «Niente fiducia, vogliamo illustrare le nostre proposte»

Manovra, Finocchiaro: «Pronti a votare subito, inutile la fiducia»

La capigruppo democratica al Senato: «Concludiamo i lavori mercoledì». D'Alia (Udc): «Opposizione costruttiva»

ROMA - Il Pd è pronto a «votare la manovra fin da domani pomeriggio, anche in seduta notturna, per concludere i lavori mercoledì». Lo ha spiegato la capogruppo democratica in Senato, Anna Finocchiaro. «Abbiamo rinunciato - ha detto - agli interventi in discussione generale e notevolmente ridotto il numero degli emendamenti, perché riteniamo importante che la manovra venga discussa e approvata seguendo il normale iter parlamentare».
«Peraltro l'approvazione della manovra mercoledì - ha proseguito Finocchiaro - rende del tutto inutile l'ipotetica apposizione della questione di fiducia, che non risulterebbe giustificata dalla necessità di anticipare i termini dell'approvazione».

Belisario (IDV): «Niente fiducia, vogliamo illustrare le nostre proposte» - «In Aula, al Senato, arriva una manovra sbagliata, recessiva e inefficace, che infatti i mercati hanno già bocciato. Il provvedimento deve essere assolutamente corretto e migliorato, altrimenti nel giro di qualche settimana sarà necessario fare un'altra manovra». Lo afferma il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, che aggiunge: «Ci aspettiamo che la maggioranza abbia la decenza di non ricorrere alla fiducia perché abbiamo intenzione di illustrare in Aula, nell'interesse del Paese, quello che ci è stato faziosamente bocciato in commissione».
«Le nostre proposte sono lì, nero su bianco, governo e maggioranza mettano da parte presunzione e arroganza e accettino il confronto per consentire all'Italia di superare la crisi, dopodiché tolgano rapidamente il disturbo. Finora - conclude Belisario - hanno giocato d'azzardo sulla pelle degli italiani perdendo ogni scommessa, perseverare non sarebbe diabolico ma criminale».

D'Alia (Udc): «Voto entro mercoledì, opposizione costruttiva» - «L'Udc è disponibile a votare la manovra economica entro la giornata di mercoledì. Abbiamo peraltro avvertito la necessità di stringere i tempi sin dall'inizio dell'iter parlamentare dello stesso decreto». Lo afferma in una nota il capogruppo dell'Udc in Senato, Gianpiero D'Alia.
«La nostra opposizione, sin dai giorni di luglio, è stata costruttiva e soprattutto produttiva, e per questo, anche alla luce della difficilissima giornata vissuta oggi dalla Borsa italiana, diamo la nostra disponibilità ad accelerare l'approvazione del decreto 2887», conclude D'Alia.

Pd: «Sulle liberalizzazioni passi indietro» - - «Tra sabato e domenica al Senato, tutti gli emendamenti presentati dal Pd su farmaci, carburanti, professioni, banche, assicurazioni ed energia sono stati tutti votati e respinti dalla maggioranza di Governo. E le modifiche approvate hanno ulteriormente depotenziato le generiche norme sulle liberalizzazioni presenti nel decreto-legge». Lo afferma Antonio Lirosi, responsabile Consumatori e commercio del Pd.
«In definitiva quello che rimane nella manovra è più fumo che arrosto - continua - in quanto sulla riforma delle professioni tutto è rimesso alla volontà degli Ordini professionali che avranno un anno di tempo per modificare statuti e codici deontologici. Sulle restrizioni alle attività economiche, la loro abrogazione sarà subordinata all'adozione fra 4 mesi dei decreti attuativi, con il quale si metterà in moto un'inutile iperproduzione normativa, per precisare quali saranno le norme da abrogare e quelle che si salveranno (come quelle per farmacie e taxi con gli emendamenti approvati ieri), e poi tutto resterà come prima».r> «Si ha l'impressione in sostanza - conclude - che le norme sulle liberalizzazioni, inserite dal Governo senza troppa convinzione e solo per accontentare l'Europa, siano volutamente indistinte e generiche perché colpendo tutti poi alla fine non si colpirà nessuno. E lo si nota dal fatto che nessuna categoria o corporazione protesta. Insomma, per vedere vere e incisive liberalizzazioni, come quelle auspicate oggi dal governatore Draghi per favorire la crescita, si dovrà aspettare il momento in cui - speriamo molto presto - alla guida del Paese ci sarà un governo autorevole, adeguato alle sfide e dotato di un ampio consenso parlamentare».