29 marzo 2024
Aggiornato 15:30
Faccia a faccia con i Magistrati napoletani

Tarantini: «Estorsione? Ho solo chiesto un aiuto al Premier»

Interrogato da oltre tre ore. La sua versione in un memoriale. Cicchitto: «Indispensabile una legge sulle intercettazioni»

NAPOLI - Dura da oltre tre ore il faccia a faccia con i magistrati napoletani di Giampaolo Tarantini, l'imprenditore barese in carcere da giovedì scorso, accusato di estorsione ai danni del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, in concorso con la moglie Angela Devenuto (anche lei in cella da tre giorni) e con l'editore Valter Lavitola (destinatario di un provvedimento non ancora eseguito perché l'indagato si troverebbe all'estero). L'interrogatorio di garanzia si svolge nel carcere di Poggioreale, davanti al gip Amelia Primavera.

Stando a quanto si è appreso, Tarantini, assistito dall'avvocato Alessandro Diddi, starebbe rispondendo alle domande dei magistrati. Del resto, il 31 agosto scorso - il giorno prima dell'arresto - aveva redatto un memoriale inviato alla Procura di Napoli con la sua versione dei fatti, dopo le anticipazioni sull'inchiesta contenute in un articolo del settimanale Panorama. Nel memoriale Tarantini ricostruisce la sua storia giudiziaria e sottolinea: «Mi sono affidato all'eventuale generosità del presidente Berlusconi e al comune senso di amicizia che ritenevo e ritengo ci potesse legare».

Racconta di aver fatto sapere al premier, tramite Lavitola, di trovarsi in difficoltà economiche e di aver ricevuto «un aiuto» attraverso somme di circa 20mila euro al mese, «oltre ad altre somme per esigenze extra». I 500mila euro, che per la Procura sarebbero stati estorti al premier dietro la minaccia di un cambiamento di strategia processuale da parte di Tarantini nella vicenda delle escort a Palazzo Grazioli, l'imprenditore racconta quindi di averli chiesti al Cavaliere a titolo di prestito per poter riavviare la sua attività imprenditoriale. Avvenne nel marzo 2011 durante un incontro ad Arcore: «Il presidente non mi fece finire di parlare e mi disse subito per te non c'è problema e io tenni a precisare che avrei restituito la somma perché non volevo considerare questo ennesimo gesto di generosità come una donazione».

Cicchitto: «Indispensabile una legge sulle intercettazioni» - L'inchiesta sulla presunta estorsione ai danni del Premier conferma la necessità di una legge sulle intercettazioni. Lo dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera.
«In un momento caratterizzato dall'esistenza di un quadro finanziario internazionale assai grave e da una conseguente manovra economica molto impegnativa, ecco che si muove nuovamente quel settore della magistratura che vuole intervenire sul quadro politico, da alcuni magistrati inquirenti di Napoli a quelli di Lecce che agiscono contro la Procura di Bari. Non si capisce perchè, nella vicenda Tarantini-Lavitola prima degli arresti non siano stati sentiti i testimoni, mentre ancora una volta e' stata diffusa una intercettazione telefonica riguardante il Presidente del Consiglio che non ha alcuna attinenza con i reati penali ma che serve solo per effetti mediatrici. E' quindi del tutto indispensabile che la materia delle intercettazioni venga finalmente regolata per legge», conclude.