1 ottobre 2023
Aggiornato 00:30
Anniversario della strage di Bologna

Bersani ai familiari vittime: Far emergere la verità

«Impegno del Pd per una risposta sulla strage di Bologna»

ROMA - In occasione del 31° anniversario della strage di Bologna il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, ha inviato oggi un messaggio al Presidente Associazione delle Vittime della Strage di Bologna del 2 agosto 1980, Paolo Bolognesi.

«Caro Bolognesi - scrive il numero uno del Pd - il fatto che siano trascorsi 31 anni non può cancellare la necessità di impegnarsi per far emergere tutta la verità sulla strage di Bologna. Nessuno di noi potrà mai dimenticare quella mattina del 2 agosto del 1980, quando, alle 10 e 25, scoppiò una bomba nella stazione ferroviaria, provocando la morte e il ferimento di tanti innocenti. Dopo tanti anni di indagini e di depistaggi, oggi vi sono sentenze della magistratura, ma cosa ci sia stato davvero alle spalle di quell'attentato vile e sanguinario ancora non è chiaro».

«Voglio garantire - assicura Bersani - il nostro impegno perché vi sia una risposta. Una società civile non può accettare l'umiliazione di vedere offuscata dal segreto di Stato la ricostruzione di una vicenda così importante nella propria storia recente. Di sicuro in quegli anni vi furono passaggi drammatici per il nostro Paese, che potevano forse preludere ad un cambio di regime. Per questa ragione è fondamentale andare a vedere come furono mossi i fili. Oggi possiamo dire che la democrazia italiana ha resistito, ma a quale prezzo! E' terribile sapere che sotto ci sia il sangue di molti innocenti».

«Altrettanto importante - scrive il segretario del Pd - è fare in modo che le vittime e i familiari ottengano ciò che è stato previsto per legge dal punto di vista previdenziale. Su questo argomento vi è il nostro impegno a portare fino in fondo le iniziative politiche e parlamentari già prese perché il governo dia finalmente attuazione alle norme approvate nel 2004. La strage di Bologna, a 31 anni di distanza, ci ammonisce ancora a ricordare che una democrazia, la nostra democrazia, può sempre ammalarsi e che bisogna restare all'erta, sorvegliare e non stancarsi di mettere impegno nel fare in modo che lo Stato continui a cercare la verità; le cittadine e i cittadini italiani, e prima di ogni altro i familiari delle vittime, ne hanno diritto!».