19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Caso Milanese

Primo ok su cassette e tabulati. Voto arresto a settembre

«La Lega deciderà il giorno prima». Anche da Terzo polo sì al rinvio

ROMA - Come annunciato, sulla richiesta di arresto di Marco Milanese la Camera deciderà a settembre: entro il 16 settembre in Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio e, subito dopo, in Aula. Prima della pausa estiva, martedì 2 agosto, verrà solo autorizzata, probabilmente con lo stesso voto unanime registrato oggi in Giunta, l'apertura delle cassette di sicurezza sequestrate al deputato Pdl e l'uso dei tabulati telefonici per ricostruire i suoi rapporti con la Guardia di Finanza.

L'ex consigliere politico del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, questa mattina alle 9 si è comunque presentato davanti ai componenti dell'organo parlamentare presieduto da Pierluigi Castagnetti per difendersi dalle accuse ma alla fine si è deciso di rinviare la sua audizione a settembre, procedendo soltanto al voto sulle cassette di sicurezza e sui tabulati. Ma sulle ragioni, già messe nero su bianco nelle 80 pagine di memoria difensiva consegnata in Giunta, la polemica continua: dopo più di 24 ore di silenzio, Tremonti, che, secondo la difesa di Milanese, contribuiva con 4mila euro al mese in contanti all'affitto dell'appartamento di via di campo Marzio, fa trapelare che non ha nessuna intenzione di dimettersi e che domani spiegherà tutto al Corriere della sera che oggi con un editoriale di Sergio Romano gli ha chiesto chiarimenti. Pubblicamente riserva ai giornalisti solo una battuta: «Mi sono dimesso da inquilino». Su di lui non infierisce l'opposizione. Il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, interpellato, si limita a osservare che un chiarimento lo chiede «l'opinione pubblica e la stampa» e che «conoscendo la sensibilità di Tremonti ci avrà pensato da solo, non c'è bisogno che glielo dica io».

Terzo Polo cauto - In Giunta intanto appare ammorbidita, rispetto a Pd e Idv che avrebbero voluto votare prima delle ferie anche sulla richiesta di custodia cautelare in carcere, la posizione del Terzo Polo: l'Udc e il finiano Giuseppe Consolo (Nino Lo Presti non partecipa al voto) votano insieme a Pdl e Lega (e al presidente della Giunta Pierluigi Castagnetti) a favore della proroga dei 30 giorni entro cui sarebbe dovuto arrivare il parere sull'arresto (in questo caso entro il 6 agosto) mentre si astengono sulla richiesta del relatore Fabio Gava (Pdl) di acquisire nuove carte sul caso.

Nessuna sorpresa per ora dalla Lega che invece nel caso di Alfonso Papa si è smarcata dal Pdl votando a favore dell'arresto. Ma Umberto Bossi anche su Milanese promette suspence: «Ci penseremo il 15 settembre». Cioè il giorno prima della decisione della Giunta. Sulla vicenda che coinvolge Tremonti, invece, spiega: «Non voglio entrarci. E' uno che sicuramente controlla sempre che non gli crolli il soffitto sulla testa e non si è accorto di una buccia di banana». In ogni caso, secondo il leader della Lega, il ministro non rischia il posto: «Sicuro che no, è una buccia di banana, una stupidaggine».