20 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Intervista a KlausCondicio

Milanese: «False dicerie su me e Tremonti, ma non mi hanno ferito»

Il Deputato del PDL: «Non ci sarebbe di nulla di male a dirlo, ma sono falsità»

ROMA - «Certe dicerie sul rapporto tra me e Tremonti non mi hanno ferito assolutamente. Anche perché non ci sarebbe nulla di male, se non fossero cose inventate di sana pianta» perchè «se fosse vero, non avrei timore a dirlo». Marco Milanese, intervistato da Klaus Davi per KlausCondicio, trasmissione tv in onda su You Tube, ha negato l'esistenza di rapporti personali particolari con il ministro dell'Economia, derubricando a «pettegolezzi falsi» i boatos diffusi in questo senso.

A Davi che gli ha domandato se potessero essere stati i servizi segreti a diffondere quei 'pettegolezzi' per calunniarlo, il deputato autosospeso dal Pdl per cui ieri la Camera ha negato l'arresto richiesto dalla Procura di Napoli, ha risposto: «Lo dice lei? Io penso invece che ci sia tanta gente pettegola». E in ogni caso «è tutto falso» anche se ma «non sarebbe un disonore in quanto tale».

Quanto all'accusa di corruzione e favoreggiamento che la Procura di Napoli gli muove nell'inchiesta sulla P4, «non ho mai preso una sola lira per le nomine» e «tenevo semplicemente - ha ripetuto la sua difesa Milanese - i rapporti con la parte politica, il mondo politico. Soprattutto curavo tutta una serie di dettagli tecnici, perché la scelta politica ci può essere. Non ci possiamo aspettare che un Ministro dell'Economia o un Presidente del Consiglio si possano occupare di curricula. C'è l'esigenza di controllare se ci fossero tutti i requisiti da parte delle persone selezionate, perché spesso potevano essere segnalate anche delle persone che non avevano i requisiti, non dico morali, ma quantomeno professionali, per essere nominati».

«Si può pensare - ha domandato Milanese - che io possa essere il deus ex machina delle nomine, però i parlamentari quante segnalazioni o quante presentazioni ci fanno? Tante. Ma non c'è reato. Il reato ci sarebbe se, a fronte di una presentazione, uno riceva utilità o altro. Avrei commesso reato se avessi ricevuto soldi o utilità, ma non c'è nessuno che possa dirlo. Non ho mai preso una lira».