Il Terzo polo apre alla maggioranza: Indicate nuovo Premier, ci saremo
L'appello di Fini: «Berlusconi si dimetta». Casini: «Dare vita alla terza Repubblica»
ROMA - Il Terzo polo apre a un nuovo governo di centrodestra senza Silvio Berlusconi. L'appello al Pdl e allo stesso presidente del Consiglio arriva da Gianfranco Fini che oggi ha chiuso la convention organizzata a Roma da Udc, Fli, Api e Mpa. «La maggioranza - sono state le parole della terza carica dello Stato - ha il diritto-dovere di indicare un nuovo premier, un'agenda scarna, un programma di fine legislatura, le cose da fare con urgenza. Se un governo più umile, più serio, si presentasse in Parlamento e si rivolgesse all'opposizione il Terzo polo non si tirerebbe indietro, dimostrerebbe di amare l'Italia».
Fini è quasi sicuro che il suo appello «cadrà nel vuoto» e che anzi probabilmente la risposta sarà «beffarda» se non addirittura fatta di «insulti». Perché la maggioranza «solo numerica» che regge l'attuale governo è composta da deputati che hanno «il terrore» di essere lasciati a casa in caso di nuove elezioni. Ma comunque il leader di Fli si rivolge a quelli del Pdl che «in privato dicono che sarebbe arrivato il momento per il premier di fare un passo indietro, di chiudere il libro dei sogni e cominciare una nuova stagione: se ci siete battete un colpo ora - afferma Fini - perché l'Italia non può più attendere, non può più rimanere nella condizione in cui si trova». Mutua addirittura lo slogan della manifestazione delle donne «Se non ora quando?». E dallo stesso auditorium della Conciliazione dove circa un anno fa puntò il dito contro il premier dicendogli «Che fai, mi cacci?», consumando il definitivo strappo col Cavaliere, il leader di Fli si è rivolto anche direttamente a Berlusconi: «Dimostra che ami davvero l'Italia, dimostra di servirla e non di servirtene facendo un passo indietro, avendo come interesse l'interesse generale».
Per il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, «è tempo di dare vita a una terza Repubblica: non so se la Seconda sia mai cominciata ma la svolta di cui ha bisogno l'Italia è storica». Per salvarci, per salvare l'Italia, secondo l'ex presidente della Camera, «deve iniziare una nuova primavera italiana, una stagione di unità nazionale per preparare il riscatto. Nessuna delle due principali coalizioni può governare la ricostruzione perché occorre mettere in campo misure impopolari di contenimento del debito e misure per la crescita. E' inevitabile».
Con la convention di oggi, il Terzo polo («Ormai ci chiamiamo Terzo polo solo per comodità perché ci hanno spiegato che pubblicitariamente era una cosa già lanciata dai giornali ma con la disgregazione di Pd e Pdl noi vogliamo essere il primo polo», spiega Casini) conferma la sua presenza sulla scena politica. E guai a chi prova a dividerci, avverte il leader Udc: «Per evitare puerili giochetti da parte dei nostri interlocutori voglio dire subito che se qualcuno pensa di trattare singolarmente con gli uni e con gli altri perde il suo tempo: noi siamo uniti e lo saremo sempre di più». Lo spiega anche il leader di Api, Francesco Rutelli: «Oggi nasce il Terzo polo e non torniamo indietro».