26 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Convention Terzo Polo

Fini: Berlusconi si dimetta e la maggioranza indichi nuovo Premier

Il leader di Futuro e Libertà: «Il Terzo Polo non si tirerà indietro»

ROMA - Silvio Berlusconi si dimetta e la maggioranza indichi un nuovo premier mettendo a punto un programma di fine legislatura: il terzo polo non si tirerà indietro. Il presidente della Camera e leader di Fli, Gianfranco Fini, chiudendo la convention del Terzo polo lancia un appello al Pdl e al presidente del Consiglio.

«So che il mio appello cadrà nel vuoto, forse risponderanno con gli insulti», ha esordito. «Ma mi rivolgo ai deputati del Pdl che in privato dicono che sarebbe arrivato il momento per il premier di fare un passo indietro, di chiudere il libro dei sogni e cominciare una nuova stagione. Amici del Pdl, se ci siete battete un colpo ora perché l'Italia non può più attendere, non può più rimanere nella condizione in cui si trova. Non può continuare l'agonia del governo. Gli italiani non perdoneranno coloro che, pur potendo far qualcosa, hanno preferito rimandare a domani. Se non ora quando? Che altro deve accadere per vedere uno scatto di orgoglio, per risvegliare le coscienze?».

Quindi Fini si è rivolto direttamente a Berlusconi: «Non rinnego quello che ci ha uniti per tanti anni ma a lui dico: dimostra che ami davvero l'Italia, dimostra di servirla e non di servirtene facendo un passo indietro, avendo come interesse l'interesse generale. So che la risposta sarà beffarda». Infine, «la maggioranza ha il diritto-dovere di indicare un nuovo premier, un'agenda scarna, un programma di fine legislatura, le cose da fare con urgenza. Se un governo più umile, più serio, si presentasse in Parlamento e si rivolgesse all'opposizione il terzo polo non si tirerebbe indietro, dimostrerebbe di amare l'Italia. Ma non accadrà, faranno finta che va tutto bene e continuerà l'agonia del governo».
«L'Italia - ha concluso Fini - non si può permettere il lusso di una campagna elettorale che dura per tutto il 2012 o addirittura fino alla fine della legislatura. Saremo oltre il baratro».