28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Disegno di legge sul testamento biologico

Maggioranza al rush finale con Udc e ok di Alfano

Voto senza incidenti su primi 2 articoli, ok definitivo previsto per martedì

ROMA - Con l'apporto dell'Udc e il beneplacito del neosegretario del Pdl Angelino Alfano, la maggioranza ha incassato senza incidenti il via libera ai primi due articoli del disegno di legge sul testamento biologico.

Il provvedimento, nato sull'onda emotiva della morte di Eluana Englaro, ha rispecchiato nel corso dei mesi gli alti e i bassi della vita del Pdl. Licenziato a spron battuto dal Senato alla vigilia della conferenza fondativa del partito di Berlusconi e Fini, a marzo del 2009, il ddl è caduto ostaggio - con rinvii e polemiche - dello scontro tra i due cofondatori del Pdl. Dopo la fuoriuscita dal Pdl del Presidente della Camera, la maggioranza ha trovato un'intesa sempre più solida, in commissione a Montecitorio, con l'Udc di Pier Ferdinando Casini, né sono mancati abboccamenti e tentativi di convergenza con l'Api di Francesco Rutelli e i settori più moderati del Pd. Ora, a pochi giorni dall'elezione di Alfano come segretario politico del Pdl, la discussione alla Camera accelera verso il traguardo, che, salvo improbabili incidenti nel segreto dell'urna, dovrebbe arrivare nella giornata di martedì.

Lo stesso Alfano - salutato con favore dal giornale dei vescovi Avvenire nei giorni scorsi - ha dimostrato fin da subito grande sensibilità ai temi etici. «Nel nostro partito - ha detto appena eletto - ci sono laici e cattolici, ma tutti pensano che la vita qualcuno la dà e qualcuno la toglie. E quel qualcuno non è il Parlamento». Il Guardasigilli ha poi confidato ai parlamentari del Pdl che il testo in discussione rappresenta la giusta mediazione tra le idee dei laici e dei cattolici.

E, pur con qualche voce dissenziente, come quella di Antonio Martino, il Pdl è stato compatto alle prime prove del voto, con un'approvazione di 277 voti al primo articolo e di 280 al secondo articolo del provvedimento.

Nella votazione che prosegue domani mattina e si dovrebbe concludere martedì, poi, la maggioranza ha introdotto una modifica che riavvicina il testo a quello approvato dal Senato. Un emendamento del relatore Domenico di Virgilio (Pdl) che dovrebbe essere discusso domani, infatti, circoscrive la 'platea' dei pazienti toccati dalla legge. Se nel passaggio da Palazzo Madama a Montecitorio ai pazienti in stato vegetativo venivano affiancati i malati terminali, ora l'applicazione del biotestamento si applicherebbe ai soli malati in stato terminale per i quali è stata «accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale». Una previsione che richiama, sin nel lessico, la vicenda di Eluana Englaro e l'originale intento del premier Silvio Berlusconi di prevenire con la legislazione altri interventi della magistratura in questo campo. Ma, anche, una norma che sopisce le fibrillazioni che le modifiche intervenute avevano prodotto in seno alla maggioranza nei mesi scorsi. E che, infine, spiana la strada ad un'approvazione rapida quando il testo tornerà al Senato per l'ultima lettura.