La Maggioranza riscrive la norma sulla responsabilità civile delle toghe
Pini: «Torna il concetto di dolo o colpa grave, diverso da errore»
ROMA - La legge comunitaria 2010 andrà in porto questa settimana alla Camera, e conterrà la discussa norma che riforma la responsabilità civile dei magistrati: il deputato leghista Gianluca Pini, relatore del provvedimento, ha spiegato a Tm News di aver pronta una riscrittura di quell'articolo. «Quella norma è già nel testo in maniera molto asettica, vediamo se è migliorabile per renderlo più efficace. Presenterò la nuova versione domani al comitato dei nove», ha detto Pini, ribadendo che non ci saranno passi indietro: «A me compete risolvere una procedura di infrazione che sta portando l'Italia a una sentenza di condanna in sede europea. Il resto, le dietrologie, i processi, non mi interessa...».
In cosa consiste la modifica? Nel ripristino del concetto di «dolo o colpa grave» del magistrato. «Noi - ha sottolineato l'esponente del Carroccio - adesso abbiamo riportato la responsabilità civile a ogni manifesta violazione del diritto, senza tenere conto della distinzione fra violazione colposa o dolosa. Qualcuno dice che è meglio tenere conto dei due gradi di gravità: ci stiamo ragionando, è una osservazione condivisibile. Quindi nella nuova formulazione rimane l'allargamento alla manifesta violazione del diritto ma ripristiniamo la gravità nel caso di dolo o colpa grave: ci saranno quindi due gradi di responsabilità, uno per la violazione colposa, quella di un magistrato 'asino' che per ignoranza della norma o incapacità crea un danno al cittadino, un altro del giudice che quel danno al cittadino lo causa perché è in malafede».
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