18 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Soddisfatta la Lega: accolte le nostre richieste

La maggioranza ritrova la coesione sulla questione libica

Il testo della risoluzione comune molto diverso da quello votato in Commissione senza il Carroccio. Oggi il Consiglio Atlantico deciderà sul comando dell'intervento. Turchia e Francia h

ROMA - Federico Bricolo, presidente della Lega Nord al Senato, al termine del vertice di questa mattina sulla questione Libiaha ha dichiarato: «Le nostre osservazioni sono state accolte e dunque abbiamo trovato un accordo con i colleghi della maggioranza per una risoluzione comune».

PRONTA LA RISOLUZIONE CHE PIACE ALLA LEGA - E' pronta al Senato la bozza della risoluzione unitaria di maggioranza sull'intervento in Libia.
Secondo quanto hanno riferito alcuni partecipanti al vertice che si è svolto questa mattina al Senato, cui hanno partecipato i capigruppo e vice di Pdl e Lega, il testo sarebbe «completamente diverso, più ampio e analitico» di quello votato quattro giorni fa dalle commissioni Esteri e Difesa delle Camere e a cui la Lega non aveva preso parte.
In particolare Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vice capogruppo del Pdl al Senato, hanno sottolineato che «c'è un'ampia condivisione in maggioranza su questo testo» che ora verrà discusso con il governo e inviato per una valutazione alle minoranze. Secondo i capigruppo del Pdl infatti è volontà della maggioranza «trovare la più ampia condivisione possibile sulla risoluzione».

OGGI IL CONSIGLIO NORD ATLANTICO DECIDERA’ SUL COMANDO DELL’INTERVENTO IN LIBIA - Il Consiglio Nord Atlantico cercherà oggi di precisare meglio l'accordo di massima raggiunto dal Presidente Usa Barack Obama sul comando dell'operazione militare lanciata in Libia, al termine dei colloqui telefonici avuti ieri con il Presidente francese Nicolas Sarkozy e il premier britannico David Cameron.

UNA GUIDA MILITARE AFFIDATA ALLA NATO AFFIANCATA DA UNA GUIDA POLITICA - L'intesa politica di principio prevede che la Nato assuma il comando militare dell'operazione volta a garantire il rispetto della no-fly zone, coordinando quotidianamente le operazioni dalla quartier generale alleato di Mons, in Belgio, sotto la guida dell'Ammiraglio James Stavridis, il comandante Usa dell'Alleanza in Europa; la guida politica dovrebbe invece essere affidata a una sorta di 'cabina di regia' formata dai membri della coalizione, non solo Paesi Nato, sul modello della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) attiva in Afghanistan. Una struttura che consenta così ai Paesi arabi di partecipare al processo decisionale dell'operazione.

FRANCIA E TURCHIA HANNO TOLTO I VETI - Il dossier è oggi sul tavolo del Consiglio Nord Atlantico, formato dai 28 Rappresentanti permanenti dell'Alleanza a Bruxelles, che è riunito da stamattina con l'obiettivo di approvare l'intesa e definirne meglio i dettagli. Fonti diplomatiche hanno riferito al quotidiano britannico Guardian che l'accordo di principio sul comando dell'operazione è stato possibile dopo che Francia e Turchia hanno fatto cadere le loro obiezioni iniziali al coinvolgimento della Nato.

IL GOVERNO BRITANNICO TEME UNA SITUAZIONE DI STALLO - Il governo britannico ha ammesso di non sapere quanto durerà l'operazione militare lanciata dalla coalizione internazionale sabato scorso in Libia, aggiungendo che l'intervento potrebbe portare a uno «stallo» tra il regime di Tripoli e i ribelli.
Alla domanda su quanto potrà durare l'intervento, il ministro per le Forze armate, Nick Harvey, citato oggi dai media britannici, ha risposto: «Quanto è lungo un pezzo di spago? Non so quanto durerà. Non sappiamo se porterà a una situazione di stallo. Non sappiamo se le capacità libiche verranno neutralizzate in tempi rapidi. Chiedetemelo tra una settimana».

HILARY CLINTON: GLI EMISSARI DI GHEDDAFI STANNO CERCANDO UNA VIA D’USCITA PER IL RAIS - Persone vicine al leader libico Muammar Gheddafi hanno preso contatti in tutto il mondo per trovare una via di uscita al conflitto. Lo ha affermato il Segretario di Stato Usa Hillary Clinton, intervistata dall'emittente americana ABC.
«Abbiamo saputo che persone vicine (a Gheddafi) stanno contattando quanti conoscono in tutto il mondo, in Africa, in Medio Oriente, in Europa, in Nord America e altrove, chiedendo: 'Cosa facciamo? Come ne usciamo da tutto questo? Cosa accadrà?», ha riferito Clinton. «Non sono al corrente di contatti avviati da Gheddafi - ha aggiunto - ma so di contatti avviati da persone che agiscono per suo conto».

DIFFICILE CAPIRE QUANTO FIDARCI DELLE MOSSE DI TRIPOLI - «Parte di questo è finzione - ha precisato il Segretario di Stato Usa - vogliono inviare un messaggio a un gruppo e un altro messaggio a un altro. Molto di questo rispecchia il comportamento di Gheddafi. Un po' imprevedibile. Ma riteniamo sia un anche un modo, per lui, di valutare tutte le sue possibilità. Così sa quali sono le sue opzioni, dove può andare, cosa può fare. Noi dovremmo incoraggiarlo».
Alla domanda se sappia della morte di uno dei figli del leader libico, Clinton ha ammesso di averlo appreso, ma di non avere «prove sufficienti» per dimostrarlo.