28 agosto 2025
Aggiornato 11:00
Il Deputato del Pdl La Loggia: «Siamo convinti che non ci sia dolo»

«Al Tribunale dei Ministri diremmo sì all'autorizzazione a procedere contro Berlusconi»

Ma l'Udc insiste: «La Camera non può decidere nè sui reati, nè sui conflitti di competenza»

ROMA - La premessa è che il premier non abbia commesso i reati di cui lo accusano i pm di Milano nell'ambito del caso Ruby, cioè concussione e prostituzione minorile. In ogni caso, la maggioranza «voterebbe sì all'autorizzazione a procedere» ma solo se la competenza venisse riconosciuta al Tribunale dei ministri. Lo ha spiegato il deputato del Pdl Enrico La Loggia, intervenuto stamattina ad Agorà su Raitre.

DAVANTI AL TRIBUNALE DEI MINISTRI BERLUSCONI SI PRESENTEREBBE - «Noi - ha detto La Loggia - siamo convinti che non ci sia concussione né prostituzione minorile e che, in ogni caso, la competenza sia del Tribunale dei ministri. Davanti a questo tribunale Berlusconi, come peraltro da lui stesso detto, sicuramente si presenterebbe. Noi per agevolare l'intenzione del premier voteremmo sì all'autorizzazione a procedere».

MANTINI (UDC): MAGISTRATURA, PROCURA E GIP NON HANNO INVASO ALCUN POTERE DEL PARLAMENTO - L'Udc è contraria a sollevare conflitto di attribuzione da parte della Camera nei confronti dei magistrati di Milano nell'ambito del caso Ruby. La richiesta avanzata dalla maggioranza «è in sé grave e anche frutto di ignoranza», ha spiegato l'esponente centrista Pierluigi Mantini, capogruppo Udc in Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio.
«La magistratura, Procura e giudice per le udienze preliminari, non ha invaso alcun potere del Parlamento - ha spiegato in una nota - poiché, anche sui reati ministeriali, la giurisdizione spetta ai giudici e la Camera non può decidere la natura dei reati e il merito dei conflitti di competenza interni alla giurisdizione. Berlusconi eserciti le sue garanzie nel processo e non coinvolga le istituzioni nei suoi problemi».

RIDICOLO RIPROPORRE UN VOTO SULLA TESI «RUBY NIPOTE DI MUBARAK» - «La competenza ad elevare il conflitto dinanzi alla Corte Costituzionale spetta comunque - ha aggiunto l'esponente Udc - a chi ha la rappresentanza esterna della Camera ossia al Presidente e all'Ufficio di Presidenza. L'aula di Montecitorio non è mai stata investita della decisione in assenza di proposta dell'organo referente. Sarebbe la prima volta nella sua storia ed è certo preferibile seguire i precedenti, a garanzia di tutti».
Quanto al merito, per Mantini «è avvilente e ridicolo riproporre un voto sulla tesi di 'Ruby nipote di Mubarak' quale presupposto della ministerialità del reato di concussione. Il mondo intero potrebbe considerare i parlamentari italiani al pari dei mercenari di Gheddafi».