26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Caso Ruby

Berlusconi: La Camera si esprima. E sfida Fini: Sia super partes

La decisione ora dovrà passare dall'Ufficio di presidenza di Montecitorio e lì i numeri non sono favorevoli a Pdl e Lega. Il Presidente della Camera: «Istruttoria attenta, mi atterrò al regolamento»

ROMA - Il via libera è arrivato durante uno dei consueti 'consigli di guerra' con Ghedini e Alfano. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è rientrato a Roma e, oltre a occuparsi al dossier Libia, si è concentrato sul capitolo che più di ogni altro gli interessa: quello relativo ai suoi processi. Ed ecco la decisione: la maggioranza, con una lettera firmata dai tre capigruppo, ha chiesto ieri che la Camera sollevi il conflitto di attribuzione «tra poteri dello Stato» contro i Pm di Milano perché incompetenti sul caso Ruby.

La decisione ora dovrà passare dall'Ufficio di presidenza di Montecitorio e lì i numeri non sono favorevoli a Pdl e Lega e non lo saranno nemmeno domani, quando verrà eletto il componente cui hanno diritto i 'Responsabili'. La maggioranza si fermerebbe infatti a 9, contro gli 11 esponenti dell'opposizione. Ma Berlusconi ha chiesto ai suoi di avviare comunque la procedura. Il premier, viene spiegato, è infatti convinto che l'Ufficio di presidenza non possa che rinviare la pratica al giudizio dell'Aula e lì il Cavaliere è certo di poter aumentare ancora il bottino dei consensi. Ma certo la palla a questo punto è nelle mani di Gianfranco Fini. Il Pdl è pronto a mettere sotto la lente di ingrandimento le mosse del presidente della Camera. «Ora dimostri di essere super partes come sostiene» è la sfida lanciata da Berlusconi.

La terza carica dello Stato, intanto, prende atto della richiesta dei capigruppo di maggioranza. Fini ha più volte avuto modo di spiegare che non esistono precedenti specifici e che bisognerà condurre un'istruttoria molto attenta. La decisione, è l'opinione del Presidente di Montecitorio, viene spiegato, sarà presa alla luce dei regolamenti e sarà frutto di una valutazione e un approfondimento dell'ufficio di Presidenza e della giunta per il regolamento. D'altra parte, occorrerà un'analisi attenta per vagliare i venti 'allegati' alla lettera di tre pagine inviata dai capigruppo dei partiti che sostengono l'esecutivo.

Insomma, i tempi potrebbero non essere brevissimi. E nel frattempo nella maggioranza potrebbe maturare, forse entro la prossima settimana, quella novità di cui si vocifera da un po', ossia la nascita dei gruppi di Forza Sud a trazione Gianfranco Micciché. Tra i parlamentari meridionali sta crescendo infatti il malumore per il provvedimento sulle energie rinnovabili che penalizzerebbe eolico e fotovoltaico. Secondo chi sta seguendo l'operazione alla Camera i 'simpatizzanti' sarebbero già 11. Per arrivare a quota 20 si punterebbe dunque a 'conquistare' alcuni deputati del Sud ancora 'in bilico' come per esempio Misiti, Commercio e altri siciliani.