19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Immigrati

Il sindaco di Lampedusa: Se Libia crolla rischio invasione

Sull'isola 1.400 stranieri, partita la missione «Hermes» dell'agenzia Frontex dell'Unione europea

LAMPEDUSA - «Il Ministero dell'Interno deve immediatamente riprendere i trasferimenti da Lampedusa e inviare sull'isola più uomini e mezzi: siamo esasperati e se la crisi in Libia dovesse precipitare siamo a rischio invasione di immigrati provenienti da quel paese e dalle zone del Cordo d'Africa». Lo dice all'agenzia TM News il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis.
Secondo le stime del primo cittadino ad oggi sull'isola ci sono circa 1.400 immigrati, compresi quelli sbarcati stamattina. Ieri non ci sono stati trasferimenti verso la Sicilia.

«Noi abbiamo dimostrato grande dignità e ospitalità per queste popolazioni che soffrono, ma ora tutta l'Italia deve responsabilizzarsi - continua De Rubeis - non può essere solo un problema nostro, ma anche italiano ed europeo. Non possiamo diventare un campo di concentramento o un campo profughi, viviamo di turismo e abbiamo bisogno di risposte certe. Maroni si deve imporre con il territorio di Mineo per mandare i richiedenti asilo» nel 'villaggio della solidarietà' annunciato nei giorni scorsi.

Ieri, intanto, è partita la missione «Hermes» dell'agenzia Frontex dell'Unione europea. A Lampedusa sono arrivati circa 50 esperti di una decina di Stati membri che assisteranno le autorità italiane nell'accoglienza e nell'identificazione degli immigrati. La missione europea prevede anche, in un secondo momento, un supporto aereo e navale per il pattugliamento delle coste italiane.
«Gli esperti resteranno per intera emergenza - spiega ancora il sindaco - ma purtroppo ho poca fiducia nell'Europa, parla tanto e agisce poco: l'Ue non può dare solo un contributo economico, ma deve farsi carico anche dell'accoglienza e dell'ospitalità».