20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
La Farnesina ne ha già rimpatriati 4mila 500

Frattini a 14 mila italiani in Egitto: «tornate a casa»

Il Ministro degli esteri denuncia la presenza di infiltrati che incitano alla guerra civile

ROMA - Dall'avvio delle manifestazioni di piazza egiziane, settimana scorsa, erano circa 14mila i connazionali che si trovavano in Egitto e che sono stati contattati per assistenza dalla Farnesina, anche via sms. Di questi sono «già rientrati in Italia 4mila 500 cittadini italiani che lo hanno richiesto» come ha riferito il ministro degli Esteri Franco Frattini, durante un'informativa in Aula alla Camera dei Deputati.

SCONSIGLIATO OGNI SPOSTAMENTO NON NECESSARIO - «Abbiamo contattato la stragrande maggioranza dei 14mila connazionali che erano in Egitto dalla scorsa settimana, quando sono iniziate le proteste» ha spiegato Frattini, «abbiamo aggiornato le informazioni di emergenza» e «abbiamo raccolto tramite tutti i canali, compresi i telefoni cellulari, ma anche Facebook e Twitter, le segnalazioni di connazionali per situazioni di emergenza».

UNICA ECCEZIONE: HURGHADA - «Abbiamo registrato coloro che hanno dato le loro coordinate, per fornire a ciascuno 'ad personam' le indicazioni relative alla zona dove si trovava» ha detto ancora Frattini illustrando le operazioni dell'Unità di Crisi, «li abbiamo informati sulle situazioni relative al coprifuoco sulla diffusione delle aree di protesta e abbiamo con forza sconsigliato ripetutamente, malgrado quello che alcuni avevano richiesto, viaggi e spostamenti non effettivamente necessari in tutte le aree dell'Egitto, salvo l'unica eccezione della zona di Hurghada» molto distante dall'epicentro delle tensioni.

BASTA CON LE VIOLENZE E GLI ATTACCHI AI GIORNALISTI - «L'Italia condanna con forza le violenze, le intimidazioni contro giornalisti di tutti i paesi nonché gli episodi che starebbero a indicare presenze di infiltrati, presenze di provocatori nella folla magari per incitare situazioni davvero terribili, prodromiche a una guerra civile».
Sui due milioni di manifestanti che «due giorni fa sono scesi in piazza pacificamente per la libertà e la democrazia», il titolare della Farnesina ha detto che hanno «dato un buon esempio».
«Contiamo - ha proseguito Frattini - che certamente queste manifestazioni pacifiche continuino a essere il fulcro della transizione libera dell'Egitto e che non si sconfini di nuovo nello spargimento di sangue e nella violenza».

GETTARE LE BASI PER LE PROSSIME ELEZIONI - Il governo egiziano proporrà un «referendum popolare» sulle riforme costituzionali, che rappresentino «la base per le prossime elezioni», ha riferito Frattini, dopo aver avuto contatti telefonici con diversi politici egiziani fra cui il vice presidente ed ex capo dell'intelligence Omar Suleiman.
«Vi è l'intenzione che le riforme costituzionali e le riforme del sistema elettorale siano soggette a un referendum popolare generale» ha concluso il titolare della Farnesina. «Il popolo tutto sarà chiamato a votare per un pacchetto di riforme che conterrà modifiche alla Costituzione e costituirà la base per le prossime elezioni».