La Lega: ora i problemi del Paese
Maroni: «Basta tette e culi. Il voto sul federalismo decide la Legislatura. Dopo venti anni, siamo finalmente arrivati al momento della verità»
ROMA - Appello del ministro degli Interni Roberto Maroni, numero due della Lega, a maggioranza e opposizione a «deporre le armi» e realizzare una «una tregua» che consenta di «affrontare e risolvere i problemi reali del Paese», sottolineando che il prossimo 2 febbraio il Parlamento se approvare o meno il federalismo fiscale targato Umberto Bossi, determinando le sorti della legislatura.
DEPORRE LE ARMI - «Sosteniamo lealmente - scrive fra l'altro Maroni in una lettera aperta sul Corriere della Sera, - la maggioranza di cui facciamo parte ma dopo l'abbuffata di culi e tette del caso Ruby, vogliamo tornare alle cose che interessano i cittadini. Chiediamo a tutti, maggioranza e opposizione, di deporre le armi della sfida quotidiana su teoremi, complotti e persecuzioni. E di tornare a occuparci a tempo pieno di quello per cui siamo stati eletti: affrontare e risolvere i problemi».
SFIDE - Anche perchè, sottolinea ancora Maroni, «il 2011 è l'anno del Dragone, non solo perchè si celebrano i 40 anni di relazioni Italia-Cina» ma «perchè si avvia ad essere l'anno delle sfide finali: fra politica e magistratura, fra conservazione dell'esistente e rivoluzione liberale, la sfida fra il modello di welfare state italiano e l'aggressione di una concorrenza globale senza regole, priva di etica e umanità, la sfida fra il vecchio Stato centralista che compie 150 anni e il nuovo assetto federale proposto dalla Lega che tenta di affermare la sua modernità».
FEDERALISMO - «Il prossimo 2 Febbraio - conclude e avverte il braccio destro di Bossi - il Parlamento deciderà se approvare o meno il federalismo fiscale targato Umberto Bossi, determinando di fatto le sorti della legislatura. Esattamente venti anni fa, in un nebbioso week end di febbraio, si teneva il congresso di fondazione della Lega. Ora, dopo venti anni, siamo finalmente arrivati al momento della verità».
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