Berlusconi: ragazze trattate come criminali mafiose
«Giovani maltrattate, il trattamento non può restare senza reazioni»
ROMA - Le ragazze coinvolte nell'inchiesta Ruby sono state «trattate come criminali in una pericolosa operazione antimafia». Lo sostiene il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un messaggio ai Promotori della Libertà in cui parla di giovani «sbeffeggiate, maltrattate, costrette a spogliarsi», trattate «con disprezzo della dignità». «Una procedura irrituale e violenta - dichiara - indegna di uno stato di diritto che non può rimanere senza una adeguata reazione».
I pm di Milano - sottolinea - hanno ordinato «con uno spiegamento di forze di almeno 150 uomini una imponente operazione di perquisizione contro ragazze colpevoli soltanto di essere state mie ospiti in alcune cene».
«Queste perquisizioni nei confronti di persone che non erano neppure indagate ma soltanto testimoni - dice Berlusconi - sono state compiute con il più totale disprezzo della dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate, sbeffeggiate, costrette a spogliarsi, perquisite corporalmente, fotografati tutti i vestiti, sequestrati tutti i soldi, le carte di credito, i gioielli, i telefoni e i computer. Sono state portate in Questura, alcune senza neppure poter chiamare un avvocato e tenute lì dalle otto di mattina fino alle otto di sera senza mangiare e senza poter avere alcun contatto con l'esterno».
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