28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Caso Ruby

La Giunta rinvia la decisione sulla richiesta dei Magistrati

I Pm vogliono perquisire gli uffici di Berlusconi. Intanto l'organo parlamentare assolve il Premier: definire «metastasi i giudici» rientra nell'esercizio delle sue funzioni delle sue funzioni. Pd e Idv votano

ROMA - La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha rinviato a martedì prossimo alle 14 l'avvio dell'esame della richiesta di autorizzazione alla perquisizione in uno degli uffici di Silvio Berlusconi, avanzata dai pm di Milano nell'ambito dell'inchiesta sul caso Ruby. Il presidente della Giunta Pier Luigi Castagnetti ha infatti accolto la richiesta del relatore del dossier, Antonio Leone (Pdl), che ha chiesto più tempo per preparare la relazione.

CASTAGNETTI: DUE SETTIMANE UN TEMPO RAGIONEVOLE - «Mi è sembrata una richiesta ragionevole - ha spiegato il democratico - quindi ci siamo aggiornati alla settimana prossima». Castagnetti ha fatto sapere che martedì verrà anche definito un calendario delle sedute della Giunta «non ordinario» rispetto al solito: «Abbiamo deciso di dedicare maggiore spazio alle sedute», che in genere invece non vanno oltre la mezz'ora prima dell'inizio dei lavori mattutini dell'Aula.

SCADENZA MASSIMA PER UNA DECISIONE: IL 14 FEBBRAIO - «Serviranno tuttavia un paio di settimane - ha proseguito il presidente della Giunta - non credo riusciremo a chiudere la prossima settimana anche perché tutti i membri vorranno intervenire sulla vicenda e nel nostro regolamento non ci sono limiti di tempo per i singoli interventi». La Giunta tuttavia deve arrivare ad una decisione entro il 14 febbraio, ovvero entro 30 giorni dall'arrivo a Montecitorio delle carte della Procura di Milano.

LE PAROLE DEL PREMIER SUI GIUDICI «INSINDACABILI» - Sono da considerarsi insindacabili perché rientrano nell'esercizio delle funzioni parlamentari le affermazioni pronunciate contro il Tribunale penale di Firenze dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi il 23 marzo 2009 al termine del viaggio inaugurale della linea alta velocità Roma-Milano. E' il parere approvato dalla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio che questa mattina ha concluso l'esame della richiesta del Tribunale di Milano nell'ambito della causa civile promossa dal giudice fiorentino Alessandro Nencini.

SOLO TRE VOTI CONTRARI: DEL PD E DELL’IDV  - «Ci sono stati soltanto tre voti contrari all'insindacabilità - ha riferito il deputato del Pdl Maurizio Paniz - ovvero le democratiche Marilena Samperi e Donatella Ferranti e l'Idv Federico Palomba». La frase del premier per cui Nencini chiede i danni è: «La cosa drammatica è che i dirigenti di Impregilo, dopo aver fatto questo lavoro che ha del miracoloso, sono stati condannati a cinque anni dalla magistratura di Firenze dopo essere stati assolti da quella di Bologna. E' qualcosa di patologico, una metastasi del nostro paese contro cui dobbiamo reagire».