27 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Sarah Scazzi

Valentina scrive a Concetta: Sabrina è innocente

In una lettera inviata ieri pomeriggio a Massimo Giletti: «Non perdono papà ma non posso abbandonarlo. In quei 42 giorni ti siamo state vicine e non per ingannarti»

ROMA - Sabrina è innocente. E' quanto scrive Valentina Misseri in una lettera inviata ieri pomeriggio a Massimo Giletti e rivolta alla mamma di Sarah Scazzi, Concetta, e letta in esclusiva a Domenica In-L'Arena, in diretta su Rai1. «Quello che non capisco - scrive Valentina - è perchè tu sei così sicura che Sabrina sia colpevole. Quando papà è stato arrestato nella mia mente avevo un puzzle con qualche tassello mancante. Pian piano ho aggiunto i pezzi mancanti e il puzzle è stato completato. Tutto tornava. Per questo non ho mai fatto niente per difendere papà. Per Sabrina, invece, non esiste un puzzle. Zia - garantisce Valentina - voglio che tu capisca una cosa. Se Sabrina c' entrasse qualcosa con la morte di Sarah, non mi sarei data tanto da fare perchè sono la prima a chiedere giustizia per Sarah...invece Sabrina è innocente».

«Non perdono mio padre» - «In quei 42 giorni - prosegue poi accusando nuovamente il padre, reo confesso dell'omicidio e che ha poi chiamato in correità la figlia Sabrina - quante volte hai visto mio padre a casa tua? Solo due. Secondo te, perchè? Lui aveva la coscienza sporca, sapeva quello che aveva fatto. Non ti chiederemo mai di perdonare papà...neanche noi l'abbiamo fatto. Quando sono andata a trovarlo gli ho detto che quello che aveva fatto a Sarah è imperdonabile e per questo merita di stare in carcere...ma è mio padre - si giustifica - e non posso abbandonarlo. Per 28 anni è stato un padre meraviglioso...non posso cancellare tutti questi anni».

«Capiamo il tuo dolore» - «Cara zia Concetta - recita ancora la lettera - ti scrivo 'cara' non perchè la lettera deve iniziare per forza in questa maniera ma perchè noi ti vogliamo ancora bene soprattutto perchè grazie a te, abbiamo avuto la possibilità di conoscere la nostra Sarah! Noi capiamo il tuo dolore, ma volevo ricordarti una cosa. In quei 42 giorni di attesa noi tre ti siamo state vicine...e non per ingannarti».
Valentina spiega infine che sia lei, sia la madre Cosima sia la sorella Sabrina, ora in carcere con l'accusa di avere partecipato all'omicidio di Sarah, si aspettavano di ritrovare la 15enne viva: «Sabrina - racconta - voleva regalare a Sarah un computer per non dare più la possibilità alle amiche di chattare con la sua password; io, come già sai, volevo tenermela per un po' a Roma. Mamma voleva invece organizzare una grande festa...la festa che Sarah aveva sempre desiderato con palloncini, regali, dolci, pizze, amici e parenti».