9 settembre 2024
Aggiornato 01:30
Avetrana

Dopo 9 giorni nessuna traccia della 15enne scomparsa

La madre teme un sequestro. La ragazza è stata vista camminare a 200 mt dalla casa della cugina

AVETRANA - Sono passati nove giorni da quando Sarah Scazzi è sparita mentre dalla casa di vicolo Secondo Verdi stava andando a piedi in quella vicina della cugina Sabrina, ad Avetrana, Comune di circa 8mila anime in provincia di Taranto, al confine con altre due provincie salentine, Brindisi e Lecce.

Piccola e esile, Sarah indossava pantaloncini e maglietta rosa e aveva con sé uno zainetto nero con all'interno un telo da spiaggia che doveva usare insieme alla cugina per passare un pomeriggio al mare. Le ha fatto uno squillo sul cellulare e poi è uscita intorno alle 14.30 ma a casa della cugina, lontana non più di 700 metri, non è mai arrivata. Quando la cugina l'ha richiamata sul telefonino, il cellulare ha squillato a vuoto e in seguito è stato spento (esattamente alle 14.42). Da allora della ragazzina con i capelli biondo tinto sotto le spalle non si è saputo più nulla, nonostante le ricerche e le indagini a tutto campo dei carabinieri e la mobilitazione dell'amministrazione comunale (il sindaco ha lanciato un appello e ha fatto stampare migliaia di volantini e cartoline con la foto di Sarah) e dei suoi concittadini.

Concetta Serrano Spagnolo, madre di Sarah, è convinta che sua figlia non si sia allontanata spontaneamente ma sia stata rapita e lo stesso pensano gli altri parenti e gli amici e le amiche della ragazzina, iscritta a un corso di «alberghiero» all'Istituto secondario «Mediterraneo» di Maruggio, a una quindicina di chilometri da Avetrana.

Dal 26 agosto scorso, giorno della scomparsa, i carabinieri della zona, della Compagnia e del Comando provinciale di Taranto, insieme con i colleghi del Ros e del Racis intervenuti nei giorni scorsi a loro sostegno, perlustrano appartamenti, casolari, cave, canali e pozzi, verificano segnalazioni di avvistamenti, analizzano tabulati telefonici, incrociano testimonianze, analizzano le diverse versioni raccolte, studiano i diari e i profili su Facebook della 15enne. Seguono tutte le piste, senza preclusioni, compresa quella del sequestro, che potrebbe essere stato messo in atto da uno o più conoscenti della ragazzina che sarebbe stata affiancata da un'auto sulla cui sarebbe stata fatta salire magari con una scusa.
Ma questa ipotesi sembra perdere credito, dopo che un testimone avrebbe riferito ai militari di aver incrociato Sarah poco dopo le 14.30 del 26 agosto: lui stava transitando in auto in via Kennedy (una traversa di via Verdi) e la ragazzina stava camminando da sola sul marciapiede a circa duecento metri da casa della cugina.