Famiglia Cristiana torna all'attacco del Governo
«A settembre sono altre le priorità per il Paese: lavoro, famiglia, lotta a povertà»
ROMA - Nuovo attacco dal settimanale dei Paolini Famiglia Cristiana all'indirizzo del governo Berlusconi. Nel mirino dell'editoriale del settimanale diretto da don Sciortino di questa settimana, è l'inserimento nei cinque punti per il rilancio del programma del governo delle nuove norme sul 'processo breve'.
«Adesso che le elezioni anticipate appaiono scongiurate - si legge fra l'altro- il Governo s'appresta a portare in Parlamento un'agenda di cinque punti su cui chiedere la fiducia. Il piatto forte, naturalmente, è la giustizia. O meglio, il 'processo breve' che, per renderlo meno indigesto all'opinione pubblica, si chiamerà 'processo in tempi ragionevoli'. E che avrà una corsia preferenziale, grazie a risorse e investimenti straordinari. Da reperire, a ogni costo, sia pure in tempi di ristrettezze. Ma a settembre, con la ripresa scolastica, le famiglie avranno altre priorità: lavoro e lotta alla povertà, innanzitutto».
«Le fabbriche - scrive Famiglia Cristiana- riaprono i cancelli, ma circa cinquecentomila posti sono a rischio. E qualche azienda, da subito, non aprirà nemmeno i cancelli. Al ministero dello Sviluppo, dove da mesi si è in attesa di un nuovo ministro, più di duecento tavoli di crisi sono aperti. E non se ne vede la soluzione». Così come, finora, la famiglia è rimasta nel dimenticaio del Governo. «Dopo tante promesse e qualche timida apertura sul quoziente familiare - denuncia il settimanale cattolico - tutto s'e' arenato. Per i politici il benessere della famiglia non è bene prioritario, ma merce di scambio, in una logica mercantile che mira a interessi di parte e non al bene comune. A ricordarci questo disinteresse, che ha radici lontane e riguarda tutti i partiti, è il ministero dell'Economia. L'Italia è la cenerentola d'Europa, fanalino di coda nel sostegno alle famiglie».
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