19 marzo 2024
Aggiornato 04:00
Inchiesta riciclaggio

L'ex senatore Di Girolamo a processo il 2 novembre

La sua posizione insieme a quella di Scaglia e altre 38 persone al vaglio della Magistratura

ROMA - Per l'ex senatore del Pdl, Nicola Di Girolamo, è stato disposto il giudizio immediato nell'ambito dell'inchiesta su un presunto riciclaggio da 2 miliardi di euro. Il processo a carico suo e del manager Marco Toseroni, è stato fissato il 2 novembre. Nelle scorse settimane analogo provvedimento era stato adottato nei confronti di altri 38 persone, tra cui il fondatore di Fastweb Silvio Scaglia, l'ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle, Stefano Mazzitelli; l'imprenditore campano Gennaro Mokbel e la moglie Giorgia Ricci.

LE ACCUSE - Le accuse, contestate a vario titolo, sono quelle di associazione per delinquere transnazionale pluriaggravata finalizzata al riciclaggio e all'intestazione fittizia di beni, evasione fiscale, reinvestimento di proventi illeciti e delitti contro la pubblica amministrazione. Sia Di Girolamo che Toseroni hanno hanno deciso di collaborare da tempo con gli inquirenti. Numerosi sono stati gli interrogatori resi davanti al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed ai pm Giovanni Bombardieri e Francesca Passaniti.
Sia l'ex senatore che Toseroni, ritenuto dagli inquirenti collaboratore di Mokbel, sono coinvolti anche nell'inchiesta stralcio su alcune operazioni anomale della Digint, società partecipata di Finmeccanica. Di Girolamo e Toseroni potrebbero comunque non comparire in aula il 2 novembre, davanti ai giudici della IV sezione penale del tribunale. I loro difensori, potrebbero, infatti, chiedere un rito alternativo (patteggiamento o giudizio abbreviato davanti al gup).