18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Intervista a Repubblica

Bocchino: su processo breve perplesso anche il Quirinale

Il Capogruppo di Futuro e Libertà: «Come facciamo a spiegare che non è un'amnistia mascherata?»

ROMA - Finiani «perplessi» sull'intenzione del Guardasigilli Angelino Alfano di accelerare verso il processo breve, e ««sul piano giuridico mi sembra che perplessità siano state espresse anche dal Quirinale», lancia Italo Bocchino, capogruppo alla Camera del neo-raggruppamento Futuro e Libertà.
In un'intervista a La Repubblica, Bocchino sostiene che le norme sul processo breve sono ferme perchè Gianfranco Fini manifestò a suo tempo «una serie di perplessità sull'impianto» della legge.

«Il punto centrale è la norma transitoria», sottolinea, quella che interviene sui reati fino a 10 anni commessi entro il 2006, e che riguarda anche i processi a carico di Berlusconi. «Posso pure essere d'accordo con Berlusconi quando dice di essere vittima di un'aggressione giudiziaria», argomenta Bocchino, «ma per fare lo scudo al premier rischiamo di far venire meno qualche centinaia di migliaia di provvedimenti». Insomma, dice, «come faremmo a spiegare che non si tratta di un'amnistia mascherata?».

Dialogo nel PDL - Il capogruppo di Futuro e Libertà giudica «molto favorevolmente» il tentativo di Bossi di far ripartire il dialogo nel Pdl: «Bossi ha verificato che il voto non è una soluzione opportuna». E aggiunge: «credo che siano già stati contatti tra importanti esponenti del Carroccio e Fini». Il presidente della Camera, però - conferma Bocchino - non incontrerà nessuno prima di Mirabello: «Dirà come la pensa, poi si vedrà».