Calderoli: le Regioni si facciano un'esame di coscienza
Il Ministro: «Mi impegnerà perché abbiamo autonomia impositiva dal 2012»
ROMA - I tagli alle Regioni previsti dalla manovra non possono essere messi in discussione, i governatori che protestano devono fare un «esame di coscienza» e, comunque, sappiano che il Governo si impegna a garantire loro autonomia impositiva a partire dal 2012. Il ministro Roberto Calderoli, intervistato dalla Stampa, parla delle critiche arrivate dai presidenti di Regione e spiega: «Capisco benissimo la protesta, ma invito a riflettere: quattro miliardi (l'entità dei tagli, ndr) sono pur sempre poco più del 3% di 178 miliardi, il totale del loro bilancio». Attualmente, riconosce, le norme sono scritte «non benissimo», ma l'articolo della manovra su questo punto verrà riscritto in modo che le Regioni «potranno modulare i tagli come credono, colpendo gli sprechi all'interno dei loro bilanci».
FEDERALISMO - Insomma, insiste, «facciano un esame di coscienza. Il federalismo è anche questo. Non si possono coprire a vicenda sugli sprechi e le ruberie: se sono in grado di dividersi il fondo sanitario, possono fare la stessa cosa con quattro miliardi di tagli». E non è vero che in questo modo il federalismo è a rischio, assicura: «Martedì faremo il consiglio dei Ministri per discutere la relazione tecnica sul federalismo. Mi impegno a tentare di avere pronti tutti tutti e cinque i decreti su Comuni, Province e Regioni per la fine di luglio. In questo modo anche le Regioni nel 2012 avranno la loro autonomia impositiva».
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